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Villa Saetta e le altre ville delle Cenate a Nardò
Di Raimondo Rodia (del 22/02/2025 @ 10:28:07, in Storie dal Salento, linkato 56 volte)

Mentre spingo il pesante cancello in ferro dell’ingresso della villa, mi viene incontro Anna Campoli moglie di Carlo De Michele, attuale proprietario di villa Saetta. Non posso che rimanere sbalordito dal belvedere che si staglia di fronte a me, mentre un curatissimo giardino all’italiana con le sue siepi ai due lati dell’ingresso ammalia la vista. La villa fu commissionata da Lorenzo Saetta, antenato degli attuali proprietari, che con gioia mi fanno vedere la casa. La villa risale al 1892, costruita su progetto dell’architetto Carlo Luigi Arditi. La villa offre una pianta originale, un prospetto curvilineo, davanti concavo e dietro convesso, due ali laterali squadrate che si traduce all’interno con due grandi saloni ellittici con soffitti a botte, un ingresso esagonale, la cucina spaziosa e ben curata, con ancora la cucina economica a legna, poi ben quattro camere da letto, ciascuna con il proprio bagno e finestre munite di bifore con affaccio sul giardino circostante. All’esterno della villa una zoccolatura in pietra leccese corre tutto intorno alla base della villa esaltando ancora di più l’intonaco bicolore a chiazze rettangolari alternate in senso verticale, nei colori tradizionali di Terra d’Otranto, il rosso pompeiano ed il giallo ocra. Elegantissime le finestre a bifora con dettagli neo-gotici con ispirazione arabesque sconfinante in quell’eclettismo proprio di queste architetture. Finito il giro dentro e fuori la villa, Anna mi accompagna sul terrazzo, dove in corrispondenza del portale d’ingresso si trova il ” Belvedere ” con cupola in stile moresco, infine una grande trifora funge d’affaccio sul giardino. Da segnalare le tante iscrizioni in ebraico che raccontano degli ebrei salvati dai campi di concentramento nazisti che da qui passarono tra il gennaio 1944 ed il maggio 1947. Le ville che si trovano alle Cenate di Nardò sono inserite in un contesto di giardini secolari, sono più di venti ville la maggior parte costruite soprattutto in un periodo che va tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Le più antiche tra loro risalgono ad un periodo antecedente. Tra di esse ricordiamo la Villa del Vescovo, dimora estiva del vescovo di Nardò, da cui il toponimo Cenate per i continui banchetti conviviali alla luce fioca della luna da il nome alla località ed ancora Villa Taverna, Villa Saetta, Villa Maria Cristina Personè, Villa Sangiovanni, Villa Del Prete, Villa Venturi e tante altre. Il fabbricato di villa Taverna sembra la più antica fra di loro e l'ipotesi più probabile è che in origine fosse un posto di ristoro e di cambio dei cavalli, situato su una antichissima strada che da Gallipoli portava verso Avetrana ed al resto della provincia di Taranto. Tra le più belle di loro c'è sicuramente villa Cristina Persone' oggi De Benedittis disegnata in stile moresco con doppia rampa di scale dall'ingegnere di Carpignano Salentino Generoso De Maglie. Tra le particolarità due iscrizioni che raccontano molto della famiglia committente dell'opera. In un angolo " tuta silentis merces " che suonerebbe tradotta dal latino " Proteggi in silenzio il patrimonio " mentre sull'ingresso lo stemma araldico con l'epigrafe " et pace et bello " vale a dire " In pace ed in guerra ". Una gioia essere qui a raccontarle.

Raimondo Rodia