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A Noha il sottosegretario del Papa
Di Antonio Mellone (del 28/09/2023 @ 13:53:16, in NohaBlog, linkato 737 volte)

Tra i pellegrini della festa in onore dell’Arcangelo Michele, patrono di Noha, quest’anno s’annovera anche il giovane Mons. Anthony Epko, sottosegretario del Dicastero Vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale, il quale alle ore 19 di giovedì 28 settembre, dopo la visita “apostolica” a Casa Betania, presiederà la messa solenne in chiesa madre. A seguire Monsignore parteciperà con il popolo alla processione per le strade cittadine con l’effigie del vessillifero delle schiere celesti.

Don Epko, 42 anni compiuti da qualche giorno, originario della Nigeria, ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico e in Teologia Sistematica in varie università del globo, conosce quattro lingue (e da domani anche una quinta: il nohano), ed è professore di “Principi giuridici fondamentali nel Diritto Penale della Chiesa” presso la Pontificia Università Gregoriana.

Nel mese di aprile di questo 2023 papa Francesco lo ha nominato sottosegretario (una specie di vice-ministro) del suddetto Dicastero, eretto dallo stesso pontefice con un motu proprio nel corso del 2016. La struttura ha il compito, guarda un po’, di “Promuovere la persona umana e la sua dignità, i diritti umani, la salute, la giustizia, e la pace. […] Esso si interessa principalmente alle questioni relative all’economia e al lavoro, alla cura del creato e della terra come Casa Comune, alle migrazioni e alle emergenze umanitarie”: insomma tutti temi fondamentali, di più, costitutivi di uno stato di diritto.

E chissà che non parta proprio da Noha un messaggio di pace forte e definitivo contro guerre e guerrafondai, invii di armi e spese folli per armamenti, propaganda bellica sine fine dicentes e ostracismo contro chiunque osi parlare di dialogo (incluso il povero papa Francesco che si sta sgolando da tempo, inascoltato ovvero più spesso ascoltato solo per finta dai potenti di turno): ergo un annuncio di giustizia (non c’è pace senza giustizia sociale, per l’appunto), e di interventi statali tutti volti al benessere dei popoli più che al profitto degli oligopoli, troppo spesso ottenuto con la prepotenza, l’inganno delle masse e l’annientamento dei diritti umani. Una Parola, si spera, ancora una volta profetica in grado di far comprendere Urbi et Orbi che esiste ancora una Buona Novella, e quindi “cieli nuovi e terra nuova”.       

E non sembri paradossale il fatto che una notizia di pace travolgente provenga proprio da un paesino del Salento nel corso della solennità del suo Arcangelo Guerriero, il quale ha tra le sue insegne appunto uno scudo, una corazza, l’elmo e la lancia: per quanto ovvio la lotta “insegnata” dal nostro santo Protettore è di natura mistica, riguarda lo spirito, il profondo dell’anima, la coscienza (per chi ne abbia ancora una), il discernimento, la volontà e l’azione, la ponderazione nelle scelte, l’esecrazione della banalità del male.

È cruenta la lotta tra la vita e il nichilismo, tra il bene possibilmente comune (e niente affatto “particulare”) e il male facile e gratuito, tra il diritto e la prevaricazione: ma è l’unica che val la pena di combattere per provare a elevarsi, volando un po’ più in alto del solito rasoterra.

Certo, a complicare il tutto v’è purtroppo quell’arma portentosa che è la distrazione di massa (del resto non fu proprio quella l’arma che, tra un santo e un delinquente, portò la folla - opportunamente distratta - a scegliere Barabba?).

Ma per fortuna esiste ancora una Luce in grado di illuminare la strada. Anche dopo lo spegnimento dei festoni di luminarie.

Antonio Mellone