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Le perfezioni provvisorie
Di Albino Campa (del 18/07/2011 @ 10:06:22, in Letture estive, linkato 2667 volte)

Le perfezioni provvisorie è l’ultimo episodio – parlare di “indagine” forse è eccessivamente iperbolico - della fortunata serie che vede protagonista l’avvocato Guerrieri. Nel momento in cui mi accingo a scrivere queste poche righe a scopo recensorio purtroppo un’involontaria, amara e nostalgica constatazione mi attanaglia: mi spiace ammetterlo ma non c’è, no, non esiste una storia in quest’ultimo romanzo di Carofiglio. La scomparsa della giovane studentessa Manuela sembra essere solo un appiglio per scarabocchiare i tre quarti del romanzo – permettetemi la misura matematica su una materia concettualmente indivisibile - con un’unica parola: Guerrieri, Guerrieri e ancora Guerrieri (o forse Carofiglio, Carofiglio e ancora Carofiglio). Difatti, nei primi tre romanzi (Testimone inconsapevole, 2002; Ad occhi chiusi, 2003 e Ragionevoli dubbi, 2006), i pensieri e i ricordi, le abitudini e gli amori, le passioni e i gusti, le serate per le vie e i locali di Bari del giovane avvocato erano un ottimo e piacevole diversivo dall’indagine – quelle sì che erano degne dell’accezione del termine - per far riprendere fiato al lettore, senza mai tediarlo. Ora invece le piacevoli pause si sono trasformate in ingombranti monologhi dell’avvocato Guerrieri, che non si limita più a dire la propria su tutto, ma arriva al punto di elevarsi a giudice saccente e in taluni casi arrogante.  No, non mi piace questo nuovo Guerrieri, non mi va a genio la sua eccessiva invadenza, il disgustoso egocentrismo e quel dito puntato su tutto e tutti che non si limita più ad indicare, ma arriva a selezionare. Non mi sta bene che il lettore sia preso in giro, che illuso dal successo dei precedenti romanzi acquisti il nuovo caso dell’avvocato Guerrieri e poi si ritrovi in mano le sue memorie. Non che io abbia nulla in contrario con questo genere letterario, ma di certo il Carofiglio de “Le perfezioni provvisorie” non ne è all’altezza per contenuti e stile. Quindi se l’ultimo romanzo dello scrittore barese non è il legal thriller che ci aspettavamo, ma nemmeno un buon diario dell’avvocato Guerrieri, come lo si potrebbe classificare? Come il sopruso di uno scrittore verso i suoi lettori, mi verrebbe da dire.

Michele Stursi

Le perfezioni provvisorie, Gianrico Carofiglio, Sellerio editore Palermo, pp. 336, € 14,00

Tempo di lettura: 2-3 giorni