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Impianti fotovoltaici senza regole
Di Redazione (del 04/05/2021 @ 19:04:20, in NoiAmbiente, linkato 1348 volte)

Abbiamo fatto un conto approssimativo, tanto per avere un’idea di quanti ettari di verde ci sono stati sottratti dagli impianti fotovoltaici galatinesi, quelli che hanno infranto il “REGOLAMENTO COMUNALE RECANTE NORME PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI NEL TERRITORIO DI GALATINA REVISIONE X-2010”, fruibile in rete:

https://www.comune.galatina.le.it/documenti/delibere_consiglio/REGOLAMENTOPIANOENERGETICO.pdf

Il suddetto regolamento prevede che gli impianti in aperta campagna siano protetti da recinzioni “leggere” e che queste siano a loro volta coperte visivamente da essenze arboree, quindi obbliga i costruttrori di impianti fotovoltaici a predisporre sostanzialmente delle siepi (vere) intorno all’area occupata dai pannelli per tutto il perimetro.

Abbiamo cercato un campo fotovoltaico dappertutto intorno a Galatina, non se ne trova nemmeno uno che abbia una essenza arborea intorno, che non sia qualche filo d’erba spontaneo. Più che essenza avranno capito assenza? Insomma fatta la legge trovato l’inganno.

Contando gli impianti esistenti su Galatina e i 100 ettari su Noha, considerando una media di 750 metri lineari di perimetro per ogni impianto (si può fare semplicemente con le opzioni di Google, non ci vuole mica la bacchetta magica), si direbbe che siano stati oltre 32 i chilometri di essenza arborea “sfilati” al patrimonio arboreo di Galatina e frazioni. Se teniamo conto che la città di Galatina si sviluppa su una superfice rettangolare con all’incirca 2500 metri lineari per 1500, ai relativi lati, immaginando di mettere 15 file di piante (una ogni cento metri) lunghe 2500 metri lineari cadauna, avremmo un bosco grande quanto tutta la superficie urbana. Un bosco perso grazie al mancato rispetto della legge.

In tempi come quelli che stiamo vivendo, di emergenza climatica e di lotta contro l’inquinamento (Covid e Xylella compresi), è necessario cambiare stile di pensiero nei confronti delle piante. Dobbiamo renderci conto che sono l’unica strada concreta per tentare quantomeno di ridurre i danni all’ambiente e salvaguardare quindi il futuro, che non è solo nostro.

Quindi, quanto facciano bene le piante lo dice la scienza e lo dicono anche i nostri polmoni. E purtroppo lo dice anche il rapporto di salute della provincia di Lecce, RePol 2020, in cui Galatina risulta in testa alla classifica, insieme ad altri 15 comuni limitrofi, con il più alto tasso di tumori ai polmoni.

In conclusione chiediamo a questa Amministrazione, e ovviamente alle future, di tutelare al meglio la salute del nostro Ambiente, facendo rispettare legge e regolamenti ove previsto a suon di multe, e chiedendo il ripristino immediato del parco di essenze arboree mancante all’appello.

 

Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali

 

SCHEDA TECNICA

Casella di testo: SCHEDA TECNICA

Nella mappa sopra, sono rappresentati tutti gli impianti fotovoltaici presenti e in richiesta di allestimento sul territorio comunale di Galatina. I quattro indicati con i numeri: 1; 2; 3 e 4 sono stati presi a campione come dimostrazione (vedi foto) che nessun impianto è in regola, in quanto sprovvisto di recinzione arborea come previsto dal Regolamento Comunale citato.

Nell’immagine sotto un esempio di rilevamento dei metri lineari effettuato con google maps del perimetro di un impianto (nello specifico quello di Contrada Roncella a Noha). Avendoli misurati tutti con questo metodo, ovviamente molto indicativo, risulterebbero ben km 32,500. Una fila di alberi da Galatina fino a Punta della Palacia sull’Adriatico

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Volendo distribuire equamente i 32 chilometri e mezzo di essenze arboree, concentrati nell’abitato di Galatina, giusto per capire il polmone di verde che è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, e soprattutto ai nostri polmoni, abbiamo immaginato di mettere 15 filari di piante lunghi km 2,5 alla distanza di circa 100 metri l’una dall’altra: ebbene, risulterebbe coperta dal verde tutta la superficie urbana del nostro Comune. Con il deserto che avanza nelle nostre campagne, ci manca proprio

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Di seguito la segnalazione protocollata il 13 aprile 2021:

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