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IL MONDO E’ PIENO DI COVIDIOTI (IL RECORD E’ ITALIANO)
Di Fabrizio Vincenti (del 12/11/2020 @ 19:43:35, in Comunicato Stampa, linkato 2053 volte)

Non avrei mai voluto scrivere questo articolo, ma la mia coscienza non lascia scampo e mi impone di dire quanto penso. Non è tanto sulla questione COVID19 che vorrei parlare, quanto sulla follia che un problema sta generando sulla società. Sia chiara una premessa: il coronavirus c’è, circola, ed è un problema che va affrontato. Detto questo ciò che sta accadendo è praticamente surreale: mai avrei creduto che gli uomini potessero tutti insieme e contemporaneamente perdere l’uso della ragione (ma nella storia è già successo, perciò non dovrei meravigliarmi affatto).

Parto dalla soluzione, poiché sono stanco dei tanti pagliacci che circolano e che fanno da megafono del Partito (in Italia maggioranza e opposizione sono elementi interscambiabili).

Il coronavirus è un problema, accanto a migliaia di problemi che abbiamo, e pertanto va trattato con la stessa importanza con cui vanno trattati gli altri. Noi da millenni conviviamo con miriadi di difficoltà, e non sarà una sola di queste (forse più banale di altre) a farci cessare di esistere. Iniziate a digerire il fatto che, quando finirà questa “emergenza” che il Partito ha creato, e che solo lui decide quando far terminare (o il popolo unito se solo avesse un guizzo di dignità), ci ritroveremo annegati nei problemi, quelli seri: visto che si parla tanto di numeri, che se li studiassero bene i numeri.

Centinaia di migliaia in cassa integrazione non verranno riassunti; una miriade di partite iva scomparirà nel giro di un anno, oltre a quelle già cessate; il debito pubblico con cui il Partito cerca di restare al potere ha raggiunto numeri che fanno rabbrividire (siamo quasi a 2.600 miliardi: non riusciamo a trovarne uno, e voi ancora pensate che riusciremo a ripagarlo?); le bolle speculative finanziarie si sono gonfiate come non mai (qualche palloncino sta per esplodere e allora sì che ci sarà da ridere!); l’economia fatta solo di bonus (bonus pc, bonus monopattino, bonus baby sitter, bonus vacanza, etc.) è più frivola di una foglia secca in autostrada. E vogliamo parlare della scuola? Meglio di no altrimenti partono gli insulti e rischio la querela!

Hanno chiuso interi ospedali riservandoli ai casi COVID: intere strutture con migliaia di personale all’interno per sette ricoverati; sta per scoppiare anche questo scandalo, manca poco, io già ne sono a conoscenza della presenza di qualche nosocomio così) mentre centinaia di persone con patologie gravi si sono viste sospendere le cure. E i numeri, quei bollettini quotidiani privi di senso logico e scientifico? Migliaia di tamponi per cercare persone positive (e non malate) che stanno assolutamente bene, solo per portare avanti una teoria: la teoria dell’emergenza.

I morti sono tanti? Quali morti e di cosa sono morti? Ho analizzato i dati di una Regione italiana per dieci giorni consecutivi: in quei numeri più del 93% dei deceduti sono pover’uomini e donne, ultranovantenni, malati e/o in condizione serie da più di tre mesi, morti per le patologie pregresse e anche positive al Covid. Un medico vi dovrebbe dire, il più delle volte, che chi è deceduto non è morto a causa del coronavirus, ma che oltre a tutte le patologie che aveva, purtroppo aveva anche contratto il COVID.

Le terapie intensive. Chi non ha mai visto un reparto di terapia intensiva forse non sa che non tutti quelli che ci entrano sono attaccati ad un respiratore. E non tutti quelli che sono attaccati ad un respiratore escono morti dal reparto. E allora come mai abbiamo più di trecento/quattrocento morti al giorno (siamo in Italia più di 60 milioni)? Vi rispondo con un’altra domanda: come mai abbiamo più di 600 morti al giorno per cancro e più di 650 morti al giorno per malattie cardiocircolatorie e respiratorie? Ditemi dov’è il senso di tutto ciò: dovremmo sospendere l’Italia ogni giorno a questo punto!

Milioni di bambini e ragazzi stanno perdendo la scuola (che non è solo istruzione), la loro spensieratezza e la loro innocenza poiché li abbiamo caricati di un onere che non compete loro; stiamo lasciando morire a casa persone con gravi patologie solo perché per loro fortuna non sono positive al COVID; stiamo spendendo milioni di euro per fare dei tamponi a gente perfettamente sana (la quale non può neppure essere tracciata nei suoi contatti, visto che abbiamo quasi raggiunto un milione di positivi per il 95% perfettamente privi di alcun sintomo); abbiamo fatto chiudere centinaia di esercizi, distruggendo un’intera economia, con un calo del 10% quasi del PIL nazionale; abbiamo creato dall’oggi al domani un esercito di centinaia di migliaia di depressi; abbiamo sospeso per quasi un anno i diritti, cancellando dall’agenda problemi ben più seri come la violenza, il bullismo, le mafie, l’inquinamento, la disoccupazione, le liste d’attesa infinite nella sanità; abbiamo rinviato milioni di visite mediche e specialistiche a data da destinarsi che manderanno in tilt tutto il sistema sanitario quando il Partito si deciderà (chissà quando!) di dichiarare cessata l’emergenza; abbiamo chiuso cinema, teatri e musei facendo passare l’idea che la cultura e l’arte sono semplicemente un di più; abbiamo distrutto interi assetti familiari caricando i nuclei familiari di uno stress mai visto finora; abbiamo monopolizzato tutta l’informazione in un pensiero unico che non ha permesso a nessuno di criticarlo ( e se qualcuno lo ha fatto è stato accusato di negazionismo); abbiamo ridicolizzato chi parlava di cura del Civid, esaltando solo chi, in evidente conflitto d’interessi, auspicava l’arrivo del vaccino come la seconda incarnazione di Dio; abbiamo costretto anche la Chiesa a smettere di parlare di Dio e della speranza, obbligandola a conformarsi alle baggianate di tv e talk. Cosa dovrei aggiungere ancora? Gli scemi che da febbraio ancora cantano e applaudono sui balconi?

Signore e signori, aprite la finestra di casa e guardate fuori. Poi ditemi: ciò che vedete è reale o avviene solo nelle vostre teste perché H24 non fanno altro che bombardarvi i neuroni? Come mai si vedono code interminabili fuori dai pronto soccorso, se dai numeri regionali nessuna regione ha occupati più del 40% o 60% di posti di terapia intensiva? Perché non vi fanno entrare negli ospedali se non siete positivi? Come mai si è scelto di curare solo i malati di COVID? Forse perché per ogni ricovero Covid l’azienda ospedaliera (perché di azienda si tratta, con proficui premi per il personale dirigente) percepisce dallo Stato circa 1.200 euro al giorno per un paziente covi ricoverato? Guardate i bollettini regionali: non fidatevi dei numeri a casaccio, approfondite i dati: se ognuno che muore viene dichiarato morto a causa del Covid solo perché risultato positivo ad un tampone, ditemi voi che senso ha ancora parlare di medicina e di scienza. Dove sono i medici per dire che un tampone non è né validato, né diagnostico? Dove sono i costituzionalisti? Che fine hanno fatto tutti questi? Come mai si vedono solo le facce di Galli, Ricciardi, Burioni e Pregliasco? Quando tutto questo sarà finito, e questi quattro ciarlatani torneranno ad essere emeriti signor nessuno, ricordatevi delle loro facce, poiché ci saranno da attribuire delle responsabilità a tutto ciò. Se tu chiudi la saracinesca del negozio, non è colpa del Covid, ma di quella gente lì, che per volontà ha deciso di fare di un problema l’apocalisse. Se avessero trattato il coronavirus come un problema anziché come la catastrofe del millennio, allora non staremmo in queste condizioni.

Vorrei terminare con un pensiero di Pasolini nel quale mi sono imbattuto questa mattina: “Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero” (Pier Paolo Pasolini, Io So, “Corriere della Sera”, 14 novembre 1974).

Fabrizio Vincenti