Trascorrono i giorni ma nessun segnale dalla Provincia sulla questione Colacem.
Il Comitato Cambiamo Aria di Galatina, il Comitato intercomunale “Non inceneriamo il nostro futuro” e le 50 aziende agricole schierate contro la richiesta di co-incenerimento avanzata da Colacem, richiamano per l’ennesima volta l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica e annunciano un loro coordinamento attivo per opporsi in tutti i modi a questa richiesta..
Il silenzio ci spaventa perché è il terreno su cui vengono coltivati i frutti avvelenati della politica locale.
Da questa sono giunti alcuni segnali di apparente apertura ma abbiamo il sospetto che sia il classico doppio gioco di chi pubblicamente si dimostra attento alle preoccupazioni dei cittadini ma nelle segrete stanze dei palazzi adotta decisioni a senso unico.
Ci rivolgiamo in primis ai consiglieri e ai gruppi politici che hanno promesso pubblicamente di presentare un ordine del giorno che riproponga la netta contrarietà al co-incenerimento già espressa dalla Commissione Ambiente. Ci chiediamo che fine abbia fatto il loro impegno?
Ci rivolgiamo poi al Presidente della Provincia Gabellone che, sempre pubblicamente, ha paventato la possibilità di incontrare i cittadini e consultarli in merito ad una scelta che li tocca così da vicino. A lui ricordiamo che siamo in attesa e che siamo sdegnati da una democrazia attenta ai cittadini solo in prossimità delle consultazioni elettorali.
Infine ci rivolgiamo ai tecnici, quelli che sulla base di dati controversi, prenderanno decisioni pesantissime.
Su di loro grava un onere delicatissimo e cioè valutare l’impatto delle emissioni inquinanti sulla salute dei cittadini e sul nostro territorio.
A loro ricordiamo che tutti i dati di cui dispongono non saranno mai sufficienti a misurare l’enorme danno che il co-incenerimento ha sull’ambiente e sulla salute ma soprattutto gli chiediamo di non valutare soltanto sulla base dei dati ma anche sulla base del buon senso. Quello stesso buon senso che ha spinto l’Europa ad enunciare su questa materia il sacrosanto principio di precauzione.
Tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda hanno a nostro avviso una enorme responsabilità.
Sfidare la natura minacciando l’ambiente ha provocato sempre grandi catastrofi che si sono poi silenziosamente abbattute sulla vita degli ignari cittadini.
Siamo certi che nessuno vuole macchiarsi di questi che per noi sono crimini legalizzati. Se qualcuno lo farà dovrà assumersene la responsabilità storica e politica.
Comitato "Cambiamo Aria"
Galatina, 30 marzo 2011