L’Italia Unita. L’Italia dei polentoni e dei terroni, dei prelati e dei comunisti, dei furbi e degli onesti, dei vandali e degli eroi, l’Italia dei servi e dei padroni, degli idealisti e dei baciapile, degli im-potenti e delle veline, dei superuomini e degli eterni attendisti. Quanto ancora dobbiamo attendere per renderci conto che sono stati sconfitti la schiavitù, i despotismi e l’ignoranza? Quanto dobbiamo ancora attendere per uscire dall’indifferenza che ci ricopre come una coperta che qualcuno puntualmente tira dalla sua parte? Quanti altri compleanni unitari dovremo festeggiare affinché anche a Noha ci si risvegli dal torpore dell’attesa per riprenderci la nostra dignità ed il diritto di decidere le nostre sorti?
Quando riempiremo la piazza cantando il nostro meraviglioso inno nazionale contro il potere mafioso che sia lo spaccio della droga o l’incenerimento dei rifiuti o l’ignoranza dei furbi? Quando saremo uniti contro i falsi profeti della politica e contro le false promesse?
Quando saremo cittadini uniti? Quando salperemo dalle nostre tre torri per riconquistare il nostro decoro?