Dopo il Friday For Future, i ragazzi delle scuole media ed elementare di Noha, grazie alla sempre entusiasta dirigente, ai prodigiosi insegnanti e ai genitori di ogni ordine e grado, hanno pensato bene di dar vita a un Saturday For Future con le Parole della Costituzione. Il tutto nell’ambito della “Festa dei Lettori” giunta al suo quindicesimo genetliaco, promossa dalla locale sezione dei Presìdi del Libro e dalla Biblioteca Giona.
Probabilmente gli alunni, data la loro giovanissima età, non hanno ancora ben chiara l’importanza della legge fondamentale dello Stato, o il fatto che sia nata, come asseriva Piero Calamandrei, “sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati; dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità […]”, o quanto questa Carta sia bella e fragile, oggetto di continui attacchi chiamati “riforme” - benché le più gravi imboscate siano quelle quotidiane, spesso subdole, fatte di leggi incostituzionali, piani regolatori, prese in giro in nome dello “sviluppo e delle ricadute occupazionali”, Open Days presso aziende le cui ciminiere non credo abbiano la stessa funzione dell’aerosolterapia delle cure termali, comizi da ogni pulpito (palchi, giornali, televisioni, social) che sembrano tutti volti – sarà una mia impressione - alla riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
Tuttavia è bene che inizino sin d’ora ad avere dimestichezza con i concetti e il linguaggio chiaro e corretto della prima fonte del nostro Diritto, capolavoro dalla lettura piacevolissima, antidoto (ogni buona lettura lo è) alla prosa ributtante di certi inqualificabili post da social. E lo hanno fatto nella mattinata di oggi 28 settembre 2019, sotto un sole ancora estivo, nel corso di una bella processione laica, colorata, festosa, che si è snodata per le strade di Noha, con tanto di magliette e cartelloni variopinti disegnati a mano.
E che emozione, davvero, quando tutti, davanti al monumento dei caduti, il nostro altare della patria, han cantato “Bella ciao”, o quando davanti alla sede dell’Associazione Levéra hanno eseguito “Pensa” di Fabrizio Moro (testo, come asserisce l’autore, scritto di getto subito dopo la visione di un film su Paolo Borsellino). Sarà una mia impressione, ma più di una lacrima imperlava gli occhi degli astanti (di certo i miei), e di sicuro qualcuno avrà ripetuto dentro di sé le parole di Paolo: “Un giorno questa terra sarà bellissima”.
Grazie, scuola di Noha, per il quadretto donato ad Albino Campa di Noha.it e Nohaweb, quello che riporta i primi due commi dell’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. E’ un dono molto gradito e, oltretutto, emblematico: a Noha, ma anche altrove, c’è ancora bisogno del diritto di parola, possibilmente di parola contraria, per provare in qualche modo a scalfire il famoso Pensiero che da Dominante è ormai diventato pericolosamente Unico.
Sono infine personalmente grato agli organizzatori per la sorpresa di chiedermi di scoprire la targa di via Carso, precisamente quella dell’articolo 33 della Costituzione: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”: uno dei principi fondamentali, a me particolarmente caro, che, come noto, tra gli altri, tutela anche il diritto di satira politica.
Per la fortuna di molti (e per la iattura di pochi), ancora Carta canta.
Antonio Mellone