Francesco Bramato e la Meloncella tonda di Galatina |
Vito Mele e le sue meloncelle |
Il paniere dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali di Puglia si arricchisce di un nuovo gioiello: la Meloncella Tonda di Galatina, antica varietà di Cucumis melo, un piccolo melone che si consuma immaturo. Un ortaggio vicino all’estinzione, se non fosse per pochissimi agricoltori-custodi, che ancora oggi la coltivano.
Galatina si conferma, quindi, città di eccellenze agroalimentari e, in particolare, orticole come la Cicoria di Galatina e la Patata Sieglinde, quest’ultima prodotto DOP.
L’importante riconoscimento per la Meloncella Tonda arriva dopo la ricerca sul campo e bibliografica condotta dall’antropologa Francesca Casaluci nell’ambito del progetto BiodiverSO, per il recupero della biodiversità delle specie orticole di Puglia: «Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e le informazioni avute dagli agricoltori galatinesi custodi di questa antica varietà, in particolare Vito Mele e Francesco Bramato, il primo contadino per passione, il secondo agricoltore di professione, che vende i suoi prodotti in via Pasquale Cafaro, nei pressi della scuola media Giovanni Pascoli. Sono loro che mi hanno permesso di raccogliere preziose informazioni su questo ortaggio unico nel suo genere per aspetto e sapore».
Importante è stata anche la ricerca bibliografica. In particolare Tommaso Vanna nel suo “Galatina” del 1845 descrive l’agricoltura dell’ubertosa cittadina, famosa ancora oggi nel circondario per la fertilità e la produttività delle sue campagne. Egli descrive la coltivazione delle meloncelle:
«La coltivazione de’ melloni è abbondantissima nel territorio di Galatina, piantandosene centinaja di tomolate, di moggia nove ognuna; e tanta è la vendita che si fa di tale frutto, che i contadini pagano di affitto per ogni moggio anche grana ottanta per fare soltanto tale piantagione per un solo anno (…). Si provvedono di tal frutto molti paesi vicini; e si espongono al mercato sino a tutto gennajo, conservandosi quasi per tutto l’anno le meloncelle, che si hanno dalle stesse piante di mellone, per alleggerire la pianta e far ingrossare i due o tre melloni che si lasciano per la maturazione».
Rilevante è poi la presenza della Meloncella tonda tra le tavole illustrate del Museo Orazio Comes di Portici (Na), risalente all’inizio del ‘900, in cui vengono raffigurate alcune varietà coltivate nel Regno di Napoli.
Le Meloncelle tonde sono precoci, dall’aspetto vivido, buccia lucida, costolute. Il colore è verde brillante, con chiazze più chiare in corrispondenza delle scanalature. Il sapore è dolce e la consistenza acquosa, più di altre varietà. Per la sua coltivazione sono totalmente assenti impianti di irrigazione: cresce in completa aridocoltura. La “tonda” è una meloncella che si produce e consuma solo su Galatina. Spostandosi di soli pochi chilometri si possono trovare altre varietà: in questo modo ciascuno ha la sua identità agroalimentare.
«Abbiamo più volte collaborato con Francesca Casaluci su progetti destinati alla valorizzazione del territorio, riconoscendole capacità e competenza» afferma l'assessore alle Attività produttive Nico Mauro. «A nome di tutta la comunità, ringrazio Francesca per l'impegno, certo che l'obiettivo raggiunto di qualificare i prodotti della nostra terra, rafforzi l'identità del territorio e crei i presupposti per uno sviluppo economico».
Grazie a questo riconoscimento, Galatina conferma la sua fama nella produzione orticola e aggiunge un altro prodotto agroalimentare nel suo ricco paniere. Un motivo in più per lavorare sulla valorizzazione, insieme ai vari attori della filiera, per far conoscere e apprezzare questi prodotti ad un pubblico sempre più ampio.
Ufficio Stampa Marcello Amante