Vi regalo questo breve video girato dal sottoscritto nel corso di un recente viaggio nella capitale. E’ un brano di Mendelssohn suonato al potente organo a canne della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma, domenica 12 dicembre 2010, dall’organista M° Riccardo Poleggi nell’ambito della rassegna “I concerti dell’Angelus – meditazioni organistiche in preparazione al Natale”.
Si tratta di una rassegna di concerti d’organo di altissimo livello che ha luogo dalle ore 12.15 alle ore 13.30 (sì, nell’ora del pranzo) nel corso del periodo d’Avvento, nello stupendo scenario di questa centralissima basilica romana (a me molto cara), in zona Campo Marzio, ad un fischio dal Pantheon.
Ascoltare lo splendido organo a canne (un Tamburini cremasco del XX secolo, 3 tastiere, una pedaliera, 3800 canne e, cosa rarissima, una gran tuba da 8 piedi) di questa chiesa barocca adiacente il Collegio Romano di cui era cappella universitaria, in siffatto contesto unico al mondo, è come partecipare ad un rito di bellezza che ti redime dai “difettivi sillogismi, quei che ti fanno in basso batter l’ali” per farti finalmente volare alto.
La magnificenza delle opere d’arte, delle sculture, e degli affreschi e della cupola di Sant’Ignazio (che di fatto non è una cupola ma un’enorme tela in cui Andrea Pozzo – 1685 – si è esibito nella sua “arte della prospettiva”) e il suono dell’organo per l’arte dei maestri concertatori, ritemprano sempre, rimettendoli in forma, e corpo e spirito.
Sarebbe bello – mutatis mutandis – partecipare a codesti riti di bellezza anche a Noha. Sarebbe bello, cioè, risentire le note del Continiello, il restaurato organo a canne nohano, nuovamente in concerto per le mani (e per i piedi) di un bravo maestro concertatore organista, come tanti per fortuna s’annoverano nella nostra bella terra salentina.