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Lettera di risposta del Sindaco Marcello Amante, a quella del Dottore Tessore
Di Redazione (del 31/07/2018 @ 13:22:14, in Comunicato Stampa, linkato 932 volte)

Gentilissimo Dottore Tessore, La ringrazio per il suo intervento puntuale e mai strumentalmente polemico. La ringrazio ancor più per l’opportunità data che mi permette di puntualizzare alcuni aspetti. 
Non so cosa le abbiano riferito sulle mie affermazioni a conclusione del Consiglio Comunale. Non credo, perché non lo pensavo e non lo penso che le giuste rimostranze dei miei concittadini siano ingiustificate e comunque ogni mia riflessione è stata incentrata sulla attuale “funzionalità” di alcuni dei reparti oggetto di chiusura.
Da galatinese, nato e vissuto in città, conosco la storia e le eccellenze che hanno dato lustro ed onori al nostro Ospedale ma ancor più alla nostra città. Lei ricordava il reparto di Cardiologia con il Dottore Costantini e la sua equipe che con il loro lavoro hanno conquistato la ribalta della comunità scientifica internazionale, ma parlando del passato ricordo a me stesso per esempio il Professor Mariani in ortopedia o i Dottori Carrozzini, Biancorosso e Rossetti che hanno scritto i successi della chirurgia a Galatina, senza voler proseguire con un elenco certamente lunghissimo dei tanti eccellenti professionisti che a loro sono succeduti.
Ben comprendo quindi, provandola in prima persona, la sofferenza che la chiusura di quei reparti provoca nei galatinesi e ancor più nei tanti professionisti che nel tempo hanno operato con abnegazione e spirito di sacrificio tra mille difficoltà. 
“Funzionalità dei reparti” quindi, è Lei stesso che disegna, e mi conferma, il quadro dell’oggi: organici ridotti all’osso, reparti con posti letto sempre in minor misura, adeguamenti tecnologici quasi inesistenti, carichi di lavoro al limite della sopportazione il tutto, aggiungo io, con dei Primari a “scavalco” quindi spesso condivisi fra due o più reparti di ospedali diversi e che malgrado la loro abnegazione sono stati limitati nella loro missione. In questo quadro mi chiedo qual è il ruolo del “malato” e a quali e quanti pericoli supplementari viene esposto?

Le assicuro che in questo primo anno di mia amministrazione, malgrado non abbia mai avuto il piacere di incontrala, ho avuto e continuo ad avere frequentissimi contatti con chi è in prima linea e ben conosco le enormi difficoltà in cui si opera. Conosco certamente l’ottimo lavoro, che Lei ben illustra, dell’equipe ortopedica che ha svolto sotto la guida del Dottore Rollo ma sono anche a conoscenza, per esempio, anche della condizione di estrema emergenza in cui si trovava la cardiologia non più nelle condizioni di poter garantire presenza medica nel reparto. 
Nessuna mancanza di rispetto quindi verso chi a proprie spese, sacrificando spesso esigenze personali e familiari, ha permesso a tanti reparti di “sopravvivere” sino ad oggi, anzi approfitto dell’occasione che Lei mi concede per ringraziarvi tutti, medici, infermieri e personale sanitario, esprimendo a nome di tutta la città un sentimento di gratitudine.
L’ho affermato in apertura di Consiglio Comunale e lo ribadisco ancora una volta qui, NON SONO SODDISFATTO di quel che è accaduto, come potrei esserlo assistendo alla chiusura di reparti che hanno dato lustro e assistenza altamente qualificata ai galatinesi, pur nella consapevolezza di aver mantenuto il Punto Nascita per il quale tutte le comunità di Puglia si sono battute lungamente. Mi permetta però di rivendicare quello che considero un successo politico della mia amministrazione che ha interloquito con la regione non per tenere questo o quel reparto ma per trovare una soluzione (oggi possibile) che mettesse in sicurezza l’intero Ospedale che la DGR 239 del 28.02.2017 voleva chiuso entro il 2025, ipotesi oggi esclusa. Una vittoria ottenuta con qualche profonda ferita che proveremo a rimarginare perché non la ritengo un punto d’arrivo ma di partenza, sapere che oggi non è più prevista la chiusura dell’Ospedale ci permetterà di lavorare per dimostrare che non puntare interamente sul nostro Ospedale è un errore.
Con stima

Marcello Amante