Nel proporvi questo "Racconto pre-natalizio" di Marcello D'Acquarica e l'immagine dell'interno di una casa della Noha del tempo che fu (dello stesso autore), invitiamo tutti gli artisti: scrittori (o scriventi), poeti, pittori... a farci pervenire le loro opere (sempre via Internet s'intende). Il comitato di redazione del nostro sito non mancherà di pubblicarle per la gioia dei nostri visitatori.
"Cuntu picciccu"
Qualche anno fa, quando la sera faceva buio presto e spesso la corrente elettrica saltava e non era colpa della Germania (avevamo i fusibili fatti in casa: si attorcigliava un pezzo di filo di rame alla "tabacchera"), prima di andare a dormire, la zia ci drogava con un pò di "cunti".
Si diceva, tra le altre cose, che alla masseria Colabaldi c'èra un'"acchiatura" e che se uno la voleva trovare doveva sacrificare un neonato buttandolo giù dalla "lammia".
Pare che uno degli ultimi abitanti della masseria abbia tentato di farlo con un raggiro, e cioè buttando giù un fantoccio di pezza... A questo punto, raccontava zia, una voce esordì: "e mo' scindi ca ti la pijj". Cose d'altri tempi.
MARCELLO D'ACQUARICA
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