Tutti in strada armati di pale, sabbia e sale: i galatinesi costretti a improvvisarsi spalaneve
Aprea ordina ai cittadini di spalare la neve e il candidato sindaco Giampiero De Pascalis mette in evidenza i problemi per la sicurezza e chiede l’annullamento dell’ordinanza
«Chiedo scusa ai galatinesi e ai residenti delle frazioni perché nel giro di pochi giorni sono costretto ancora una volta a intervenire su questioni che riguardano l’amministrazione della città». Scuote la testa Giampiero De Pascalis, candidato sindaco per Cor, Psi, Udc, oltre alle civiche Agorà e La Città, leggendo l’ordinanza che impone ai cittadini di spalare la neve, a partire dal 9 gennaio, “a causa delle ingenti e straordinarie precipitazioni nevose e di persistenza della neve e di formazione di strati gelati, a tutti i proprietari, amministratori e/o conduttori di edifici privati, occupanti di abitazioni private e in via solidale ai titolari di negozi esercizi commerciali, magazzini ed in genere di tutti gli edifici prospicienti ad aree soggette a pubblico passaggio, di provvedere durante e dopo le nevicate a togliere cumuli di neve in corrispondenza degli ingressi delle proprietà”.
«Vorrei fare una campagna elettorale concentrandomi sul programma e dialogando con i cittadini sul modello di città che vorrebbero – afferma De Pascalis –, confrontandomi con le frazioni per individuarne i bisogni, ma – mio malgrado – devo intervenire ancora una volta per chiedere un richiamo alla saggezza in questa nostra Galatina sempre più allo sbando». La questione è tutta nell’ordinanza che «scarica sui cittadini un onere che spetta alla pubblica amministrazione, con tutte le implicazioni – in termini di sicurezza – che questa irrituale attività a cui dovrebbero sottoporsi può comportare». E poi spiega: «Fortunatamente l’emergenza e, forse, l’evento atmosferico eccezionale ha fatto perdere di vista alcuni aspetti non secondari. Non capisco perché i cittadini dovrebbero spalare la neve, mentre cade e a fine nevicata, non solo davanti all’ingresso delle loro abitazioni o negozi, ma anche lungo tutto il perimetro dei loro edifici sgombrando i marciapiedi e, se mancanti, spalando per una larghezza di un metro e mezzo. Per completare il lavoro, poi, gli improvvisati spalatori dovrebbero spargere sale e sabbia per evitare il formarsi di ghiaccio».
E la sicurezza? Questa la domanda di De Pascalis: «È stato valutato che l’ordinanza colpisce anche le persone anziane e i diversamente abili? In questi giorni la raccomandazione che hanno fatto le amministrazioni locali e gli operatori sanitari è stata quella di rimanere in casa per evitare rischi di cadute e incidenti stradali: perché i galatinesi dovrebbero essere un’eccezione? Peraltro tutti i reparti di Ortopedia degli ospedali salentini sono al completo con pazienti che hanno riportato traumi da cadute sul ghiaccio. E in ogni caso ricordo che il marciapiede è suolo pubblico e quindi la sua manutenzione spetta all’amministrazione comunale. I galatinesi hanno un forte senso civico, ma l’impegno richiesto va oltre le loro forze. Auspichiamo che l’ordinanza, a fronte delle problematiche sottolineate, sia annullata».
Maddalena Mongio'
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