L’Arcangelo Michele è patrono dei radiologi e della Polizia di Stato italiana. E’ protettore dei pellegrini, degli spadaccini, dei maestri d’armi e dei doratori. E’ il santo dei commercianti e di tutti i mestieri che si servono della bilancia come pasticcieri, farmacisti, droghieri, merciai, pesatori di grano e fabbricanti di tinozze.
Ed è anche il protettore di Noha che per tre giorni si agghinda a festa con un tripudio di frontoni, archi, casse armoniche, spalliere e altre luminose decorazioni che da lontano fanno apparire il piccolo centro nohano come in una bolla di riverberi abbaglianti. Altra luce proverrà dai baroccheggianti fuochi pirotecnici che come comete fiorite solcheranno il cielo con le loro scie multicolori.
L’iconografia di San Michele Arcangelo è quella del guerriero, con elmo, scudo e lancia, pronto a infilzare il drago antico. E’ un modello sublime da imitare giacché lotta è voce del verbo amare. E lo è ancor di più oggi quando c’è da combattere l’indifferenza, il pressapochismo, la disinformazione, la mafia, e ancora il profitto senza limiti, il cemento, l’asfalto, le trivelle, l’eradicazione di ulivi, la disintegrazione dello stato sociale, la privatizzazione di tutto, la propaganda dei venditori di pentole chiamati Premier, la distruzione della nostra bella Carta Costituzionale…
Solo così avrà senso festeggiare l’Arcangelo di Noha, partecipare ai riti e alle processioni in suo onore, assistere ai concerti lirico-sinfonici delle belle bande di Puglia, gustare le specialità della cucina locale e godere di tutto quello che anche un piccolo paese del Salento come Noha può ancora dare in termini di giustizia, diritto, rispetto del paesaggio, cultura e bellezza.
Solo così “Salento calls Italy”. Anzi “Noha calls Italy”.
Antonio Mellone