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C’è ‘Na tale crisi che m’illumino d’incenso, cioè di fumo
Di Antonio Mellone (del 21/12/2015 @ 07:31:12, in NohaBlog, linkato 3100 volte)

I re mogi di palazzo Orsini – che carini - ci hanno fatto un altro bel regalo di Natale: le luminarie più tristi, tamarre e sottotono del mondo. In tutta Noha, concentrate in centro, s’annoverano sei o al massimo sette di codeste serie di luci a stallattite di tre metri e mezzo di lunghezza cadauna, non di più, appese su cavi stesi ad capocchiam in piazza San Michele. Sicuramente queste “luci” non contribuiranno oltremodo all’inquinamento luminoso di cui pure soffrono le nostre città.  

Sappiamo che il comune di Galatina è alla canna del gas (ma, sia chiaro, non per colpa nostra), e nessuno della frazione pretende di avere a Natale le luminarie della festa patronale di Scorrano, o quelle degli stand di Disneyland ad Orlando (in Florida), o la fantasmagoria caleidoscopica e volgare delle luci topiche dei centri commerciali (che tanto - così pare - piacciono a Sindaco & co.).

Ma c’è un limite a tutto. E si chiama presa per il culo.

Cari politici nostrani, la prossima volta, ove possibile, evitateci la beffa (limitandovi magari al solo danno), e provate a risparmiare qualche centinaio di euro di soldi pubblici (non meritano di più certe schifezze), e soprattutto la perdita di tempo per l’installazione di queste zagareddhre di led cinesi buone soltanto per far concorrenza alle lampade votive dei loculi di un cimitero. Talora, in nome del buon gusto (ad averne), sono preferibili le omissioni a quelle che con un certo sense of humour voi definite “opere”. A volte, come questa, basterebbe il pensiero.

Guardate che i cittadini di Noha sono comprensivi, oltre che pazienti e di bocca buona; e, come ampiamente dimostrato, ci vuole ben altro (ormai non saprei più cos’altro) prima che da elettori frastornati si trasformino in detrattori coscienti.

Sicché, giunti a questo punto, noi tutti vi preghiamo umilmente di liberarci quanto prima (auspicabilmente prima di Natale) da queste grottesche cinquanta sfumature di grigiore, che sembrano condurci dritti dritti nelle scene del film “Empire” di Andy Warhol o in quelle di qualche lungometraggio dei fratelli Coen ambientato nel deserto del Nevada.

Nei prossimi giorni, infatti, verranno a visitare il nostro presepe vivente (modestamente il più bello di Puglia – non a caso senza il patrocinio del comune) centinaia, speriamo migliaia di visitatori provenienti da ogni dove.

Ecco, vorremmo affrancare i nostri ospiti da questa caricatura; e noi altri nohani, da questa ennesima figura del cavolo (per non usare un lemma connesso alla fine del processo digestivo dei cavoli).

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P.S. Il fantasma delle cabine elettriche sembra accanirsi contro questa Amministrazione Comunale. Nei giorni scorsi tutti avrete saputo o addirittura partecipato di persona all’inaugurazione del Cavallino Bianco di Galatina. A dire il vero, non s’è ancora capito che cosa abbiano inaugurato congiuntamente il presidente della regione Puglia e il sindaco di Galatina, quest’ultimo bardato con fascia tricolore come un cavallo alla festa del bestiame: forse la spesa della prima tranche di soldi pubblici, mi pare 800.000 euro o giù di lì.

Orbene non ci crederete, tutti questi soldi (e altrettanti pare ne arriveranno) non sono bastati per un allaccio Enel buono per far funzionare come si deve l’impianto elettrico e tutti i suoi apparati. Tanto che la giunta comunale s’è dovuta riunire in fretta e furia per approvare nuove ed ulteriori spese per un totale di altri 20.000 euro (massì, a casa bruciata metti fuoco) ritenendo “per un migliore utilizzo della struttura, [di] procedere ad un aumento di potenza elettrica per garantire un adeguato allestimento degli impianti e luci necessari delle future manifestazioni ed eventi” [cfr. dispositivo Deliberazione della Giunta Comunale, n. 403/2015- scomparsa dal sito del Comune]. Come, come? Il progettista non aveva previsto (visto prima), cioè in fase di progetto, questo “adeguato allestimento degli impianti e luci necessari delle future manifestazioni ed eventi”? Non aveva intuito a tempo debito che un teatro “necessita di impianti e luci necessari alle future manifestazioni ed eventi”? Mistero della fede (politica).

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Orbene, faccio presente che a Noha esiste un Centro Polivalente al buio - per la cui ristrutturazione furono spesi indarno 1.300.000,00 euro di soldi dei contribuenti - che attende ancora oggi questa cabina elettrica precisamente da.

Ora, al di là delle chiacchiere della nostra consigliera delegata, la quale, in uno scatto di mecenatismo, si è addirittura dichiarata disposta a finanziare di tasca propria questa benedetta cabina elettrica (evidentemente – e glielo auguriamo di cuore – gli ultimi redditi non saranno paragonabili nemmeno lontanamente a quelli dei due anni precedenti) ci chiediamo come mai a Galatina per il Cavallino Bianco la delibera è arrivata in quattro e quattro otto, mentre a Noha per il Centro Polivalente dopo tanto tempo siamo ancora costretti a usare le lampade a petrolio. Ci chiediamo se possano esistere cittadini di serie A e cittadini di serie F (frazioni); e se, dunque, a questo punto, non sarebbe d’uopo che i consiglieri comunali di Noha, di ogni schieramento, per protesta contro questa ennesima dimostrazione di sciatteria nei confronti della nostra cittadina, non  si dimettessero in massa, guidati proprio dalla delegata per la frazione di Noha, al secolo avv. Daniela Sindaco.

See: campa Cavallino, ché la superba cresce.

Antonio Mellone