Sorpresa, delusa, amareggiata con me stessa,
non è così che avrei voluto vederti per l’ultima volta.
Mi resta solo da ricordare.
Mi manchi ora,
mi mancherai sempre.
Una finestra semichiusa
o una porta aperta erano il tuo modo di dire: “Ci sono”.
Raccontami.
E le tue parole incuriosiscono la mia voglia di sapere.
La serenità nel tuo modo di esprimerti
rende tutto più piacevole nell’ascolto
e il tono della tua voce cambia a seconda dell’importanza delle parole.
Niente è detto a caso. Momenti di riflessione esprimono i miei silenzi.
Raccontami.
E le tue parole prendono il volo in racconti di vita, volano nel passato
ricordando sacrifici di animo e spirito.
Attraversano l’azzurro del mare e prendono il loro colore,
si confondono tra le onde e hanno il loro sapore,
risplendono consumandosi tra i raggi del sole.
Rimane il silenzio, un sorriso e un arrivederci.
Volevo esprimere di più
ma le parole si chiudono nel mondo dei ricordi
a piangere dietro una porta che resterà per sempre chiusa.
E per te il mio ricordo sarà sempre quello di un uomo
servitore di Dio, vestito di nero
ma con l’arcobaleno nel cuore.
Antonella Marrocco