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Il mistero delle tombe di palazzo Orsini
Di Antonio Mellone (del 16/11/2014 @ 20:50:35, in Cimitero, linkato 3166 volte)

Nei giorni scorsi, i siti di Galatina e dintorni, face-book ed altri social network sono stati subissati da un’opera letteraria da incorniciare per ricchezza di lessico e sintassi affatto marinettiani.

Si tratta dell’ormai noto trafiletto a firme congiunte da parte di un trust di cervelli composto rispettivamente dal fantasma dell’opera, al secolo assessore Andrea Coccioli (per rintracciarne la sagoma a questo punto servirebbero dei cani da valanga ben addestrati, o, appunto, dei bravi ghostbusters), e da quello della consigliera delegata Daniela Sindaco (a quanto pare esperta di investimenti in loculi).

In questa leopardiana operetta mor(t)ale i magnifici due comunicano urbi e soprattutto orbi che a Noha si può finalmente morire in pace; anzi che conviene sbrigarsi in tal senso in quanto i 40 neo-loculi in palio che stanno per essere costruiti da una ditta locale con un ribasso del 16% (a partire da quale prezzo rimane un mistero) potrebbero, in base alle statistiche, esaurirsi nel corso del prossimo anno e mezzo.

Come da tradizione, una volta terminata l’opera delle nicchie funerarie di Noha, sarà la volta di quelle di Galatina e subito dopo di quelle di Collemeto, in uno stucchevole ciclo sine fine dicentes. Con l’aggravante che ancora una volta, ad esaurimento posti, dovremmo sciropparci pure il solito comunicato-stampa nel quale l’esponente politico di turno della cosiddetta opposizione, preoccupato per i morti suoi, non farà mancare la consueta battuta deficiente a effetto ripetuta a pappagallo: “Oggi a Galatina e dintorni è vietato morire”.  

Figuratevi se a questi scienziati di destra e di presunta sinistra viene in mente di intraprendere l’unica politica in grado di risolvere subito e definitivamente il problema dei funerali: quella che incentivi finalmente la cremazione. Nossignore, troppo ragionevole, economico ed ecologico. Meglio le soluzioni tampone, emergenziali, di breve periodo, e soprattutto devote all’Immacolata Cementificazione. Di questo passo i cimiteri supereranno in dimensioni le città dei cosiddetti vivi. Ma tant’è.

Mi sa che l’amministrazione frana di Montagna passerà alla storia come il governo comunale dei sepolcri. In parole nostre: sabburchi.

Antonio Mellone