Ho come l’impressione che in questo comune delle banane si sia un po’ in ritardo rispetto alla verità.
Può capitare anche che la giunta comunale nel più assoluto silenzio deliberi a favore di un mega-porco di oltre venti ettari di cemento vibrato in nome dell’“interesse pubblico”, delle “ricadute sull’economia” e del “volano per l’occupazione”, senza che voli una mosca sul naso di alcuno. Anzi: tutti zitti e mosca.
Sembra come se, sulla questione, la maggioranza fosse addirittura tacitamente benedetta dalla minoranza, la quale non ha davvero alcun motivo per opporsi ad alcunché visto che le politiche adottate da questo centrosinistra-chiamatemi sembrano la fotocopia di quelle che avrebbero approvato i cosiddetti moderati del centrodestra. Con molte probabilità anche a Galatina saranno fautori senza se e senza ma della “pacificazione nazionale”, delle larghe fraintese, quelle che a livello centrale stanno mantenendo in vita un governo nazionale sotto il ricatto di un delinquente conclamato, condannato in via definitiva – ricordiamolo agli smemorati - per aver frodato lo Stato anche nel periodo in cui è stato due volte presidente del consiglio.
Su nessun sito di Galatina (sul nostro invece i politici di palazzo Orsini non rispondono manco con i carabinieri, ma sui siti-amici di Galatina sembra di sì, anzi si autopropongono) nessun cosiddetto giornalista e nessun cosiddetto politico locale, salvo errori od omissioni, ha detto la sua sulla storia criminale di questo personaggio che ha fatto finta di governarci per due decadi, portando l’Italia al fallimento.
Sembra che questo tema non li riguardi punto. Meglio far finta di nulla. Meglio non sapere. Meglio occuparsi del dilemma cuccuascia o cuccuvascia.
Che secondo noi si scrive con la v. La v di vave.
Antonio Mellone
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