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Di Redazione (del 14/04/2024 @ 16:24:45, in Comunicato Stampa, linkato 463 volte)

Un altro pilastro della pallavolo galatinese cede all’imprevedibile: ostinazione, grinta e voglia di combattere si spengono in Luigi nella mattina del venerdì della Passione Cristiana.

Il quadro clinico negativo ed irreversibile consegnato a familiari ed amici, strappa alla vita nel breve volgere di poche ore un guerriero: mite ma combattivo, paziente ma leale.

Quando oramai tra innumerevoli spole casa-ospedale, sacrifici e rinunce di ogni genere, la curva ascensionale accendeva speranze e moltiplicava energie affettive e fisiche, ecco il dramma prendere corpo.

Sgomento e dolore attraversano la città, abbattono amici e conoscenti, deflagrano nel fisico e nel cuore dei suoi affetti più cari.

L’altra famiglia, quella solidale ed altruista della pallavolo, cade nello sconforto, cerca motivazioni, si appiglia a qualche spiraglio, che il destino non concede. Il dolore trasversale delle varie squadre in cui ha giocato e delle società in cui Luigi ha militato come tecnico, corre sui social con sinceri comunicati partecipativi di condoglianze.

Il profluvio di ricordi si sposa con immagini sportive dei tempi passati, mettendo da parte rancorose battaglie campanilistiche che una stretta di mano finale azzeravano sempre, riconoscendo lealtà ed amicizia bilaterale.

E questo unanime senso di dolore non è un atto dovuto sull’onda dell’emotività: è un sincero sentimento che attraversa tutti noi, frantumando pensieri ed emozioni.

Chi lo ha conosciuto nelle diverse sfaccettature della vita e soprattutto in ambito sportivo, sa quanto il suo carattere di giocatore, tecnico e tifoso abbia fatto presa nell’ambiente. Non era un vulcanico comunicatore: piuttosto spiccio nel dare indicazioni soprattutto ad alcuni atleti insofferenti ai diktat disciplinari, trovava la sua dimensione di mediatore verboso nel colloquiare con gli arbitri.

Il ruolo di capitano-giocatore gli consentiva di dissentire e chiedere spiegazioni su decisioni arbitrali avverse ai suoi colori che, da navigato giocatore, utilizzava in momenti in cui necessitava tirare il fiato e ricompattare il gruppo.

 

Venerdì 12 aprile alle ore 18:30, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, la programmazione dell’Università Popolare “Aldo Vallone” prevede un incontro con la prof.ssa Maria Mancarella sul tema: “I diritti delle persone private della libertà. La figura del garante.

L’evento sarà introdotto dal Presidente Mario Graziuso.

Sociologa, psicologa, già docente di Sociologia Generale e Sociologia della famiglia presso l’Università del Salento, Maria Mancarella si è laureata in Filosofia e in Psicologia e ha conseguito un Master in Psicologia dei Comunità.

Ha pubblicato saggi e volumi su temi riguardanti la famiglia, la mediazione familiare, gli studi di genere, le conflittualità, le povertà, la giustizia minorile, il mondo dei giovani, le problematiche penitenziarie.

È stata Presidente del Centro Studi Osservatorio Donna dell’Università del Salento dal 2014 al 2020 e Giudice onorario presso il Tribunale per Minorenni di Lecce dal 2001 al 2011.

Con riferimento specifico all’incontro odierno, dal 17/04/2018 a oggi è Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Lecce.

Ha pertanto svolto attività di collaborazione con la Casa Circondariale di Lecce “Borgo San Nicola” per la realizzazione di numerose iniziative, tra cui: la formazione delle detenute per l’avvio dell’esperienza imprenditoriale Made in Carcere; la formazione del personale dell’équipe multidisciplinare per l’accoglienza dei primi giunti, nell’ambito delle attività di prevenzione del rischio suicidario; incontri con i detenuti sui temi del rapporto con la famiglia.

 
Di Redazione (del 12/04/2024 @ 08:44:37, in Comunicato Stampa, linkato 388 volte)

Come sapete venerdì 19 aprile si voterà per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Il presidente, Stefano Minerva, attualmente in carica, lo sarà per altri due anni. Insieme all’assessore regionale Alessandro Delli Noci abbiamo deciso di essere della partita candidandomi come rappresentante del movimento politico CON come consigliera provinciale. Lo faccio con grande spirito di sacrificio e servizio mettendomi a disposizione del territorio salentino e di Galatina e le sue frazioni, consapevole della grande importanza, qualora fossi eletta, del ruolo e dell’impegno, che non ho mai fatto venire meno nella mia azione politica, che dovrei assicurare.

È una nuova sfida che ho colto con grande entusiasmo, sempre con un occhio rivolto verso Galatina, i suoi interessi, i suoi bisogni e le sue potenzialità. Credo molto nella politica così come credo che le reali problematiche vadano risolte nelle sedi opportune e, come ho sempre battagliato in consiglio comunale cittadino come consigliera di minoranza, dopo aver avuto l’onore di svolgere il ruolo di assessore, ritengo di impegnarmi in prima persona per far sentire le istanze del territorio.

Non posso che ringraziare coloro che vorranno sostenermi direttamente, al momento con l’attuale legge, consiglieri comunali e sindaci, e assicurare il mio impegno in seno al consiglio provinciale.

 
Di Antonio Mellone (del 09/04/2024 @ 08:41:11, in NohaBlog, linkato 618 volte)

Il sito Noha.it e la pagina face-book Nohaweb hanno rischiato di essere chiusi, bloccati, censurati, bannati, e chissà se non anche inquisiti.

Ma non per via di qualche mio articolo muriatico, agente eziologico di urticaria pigmentosa ai danni di qualche mezza tacca della politica locale con il vizio dello stalkeraggio giudiziario (e l’hobby di collezionare cause perse); oppure per l’uso su queste pagine di termini o locuzioni sconvenienti, della serie Cessate il Fuoco, Genocidio, Costituzione Repubblicana, Basta Crimini di Guerra, No agli Armamenti, e Stop ai Terrorismi di Stato (vale a dire eserciti che non combattono contro altri eserciti ma contro popolazioni inermi e affamate, nel silenzio assenso delle meglio “democrazie” occidentali come la nostra); e nemmeno perché abbiamo osato proferire il nome di Julian Assange così inviso al “giornalismo” con le virgolette obbligatorie; bensì, udite udite, per via della pubblicazione di alcune immagini dei tradizionali sepolcri del nostro paese nel corso della trascorsa settimana santa, e per la diffusione di alcune fotografie della pasquetta nohana che includono la storica sfilata dei cavalli e perfino la presa della cuccagna da parte di una squadra di atleti.

Nel postare le icone dei misteri, tipo quello dell’Addolorata dal cuore trafitto o quella del Cristo Morto nel suo feretro, o le sequenze di cavalli e cavalieri a zonzo per la cittadina, e giacché pure le foto degli arrampicatori sul palo (mica quelle oscene degli arrampicatori sociali) si sono aperte le cateratte dell’etere, o meglio chiuse, con lo sbarramento di ogni possibilità di divulgazione social da parte dell’arcigno algoritmo che ha sputato la sua inappellabile sentenza: “La nostra tecnologia ha mostrato che questo post è simile ad altri che violano i nostri Standard della community in materia di contenuti forti e violenti. Non consentiamo alle persone di condividere contenuti che mostrano violenza esplicita”. Aggiunge però che potremmo “impugnare la decisione nei tribunali del [nostro] paese”: sì, come no.

Mo’ vai a spiegare che il Cristo e la Madonna non sarebbero maestri così cattivi, che da secoli i cavalli trainano carri e carrozze, e vengono addirittura cavalcati, che il  palo della cuccagna non è quello della Lap Dance e che per raggiungere la sua cima tutto si fa men che esibirsi in scene da Youporn.

 

Siamo andati via da quasi due anni e la città di Galatina continua a ricevere finanziamenti grazie al lavoro della nostra amministrazione. Questo ci rende fieri e consapevoli di avere dato il massimo nei nostri cinque anni di governo.

È arrivata a conclusione, infatti, la procedura per l’assegnazione del finanziamento per il nostro progetto “Ristrutturazione immobile già destinato a mattatoio comunale per realizzazione ciclo hotel a servizio della rete cicloturistica nazionale”. Stiamo parlando del sito ubicato in zona Villaggio Azzurro.

Il progetto prevede interventi negli spazi esterni ed interni dell’immobile. Quest’ultimo sarà composto da tre blocchi: “Officina” con front-office, servizio di bike-sharing e laboratorio per assistenza e manutenzione dei cicli; “Bar e ristoro” con accesso anche agli utenti esterni; “Hotel” con due mini appartamenti con camere, bagni, open space per il soggiorno degli utenti della struttura ed esterni.

Gli interventi sono stati previsti nel rispetto della qualità architettonica e tecnico funzionale dell’opera; della conformità alle norme ambientali, urbanistiche e di tutela dei beni culturali e paesaggistici, nonché del rispetto di quanto previsto dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza; del limitato consumo del suolo; del rispetto dei vincoli idrogeologici e del risparmio, efficientamento e recupero energetico; dell’accessibilità e adattabilità secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di barriere architettoniche.

 
Di Michele Scalese (del 07/04/2024 @ 19:03:00, in Lettere, linkato 1333 volte)

Esistono scorci di vita che non passano mai, sono gli stessi che ci portiamo dentro da anni, che ogni tanto ritornano e che ci fanno ricordare come gli affetti più cari in realtà, non si siano persi mai per davvero. Una cena per ritrovarsi nuovamente tutti insieme, nell’anno in cui noi del 1994 compiamo i fatidici 30 anni. Sebbene alcuni erano assenti perchè fuorisede o impossibilitati per imprevisti dell’ultimo minuto, ciò che è emerso è stato un momento di emozione e nostalgia nel rivederci dopo tanto tempo, con i nostri partners, figli, figlie, con la nostra storia personale che si fonde con la storia degli altri e che ci fa tornare di nuovo lì, in quella scuola elementare “Gaetano Martinez” dell’anno 2000, passando dai vissuti e nei racconti della scuola media “Pascoli” sempre  e rigorosamente a Noha, sempre tutti insieme.  Quello che nessuno di noi poteva immaginare è che il 30 marzo, davanti ad una tavolata, avremmo ritrovato istantaneamente noi stessi, con la stessa atmosfera di un tempo, quell'antica familiarità che sperimenta solo chi condivide nel quotidiano gli anni bollenti dell'infanzia. È stato come se ci fossimo salutati l'ultima volta il giorno prima per rivederci poche ore dopo, ritrovando all'istante quella sana, robusta follia che come allora ci ha fatto perdonare

 
Di Marcello D'Acquarica (del 05/04/2024 @ 13:25:18, in NoiAmbiente, linkato 720 volte)

Ve la ricordate la vora di Noha? Veramente a Noha ce n’é più di una, ma la vora di Noha per eccellenza è sempre stata quella lungo la via per Sirgole, subito dopo la chiesetta di Costantinopoli.  Negli anni ’60 del secolo scorso, la ricordo sempre inaccessibile, difesa da una fitta boscaglia di fichi selvatici, una vera foresta concentrata sulla sua grande bocca, senza puteale ovviamente.

Già a quei tempi si mormorava di strani automezzi che si soffermavano nottetempo nei suoi pressi per scaricarvi dentro abusivamente liquami vari, ma anche di muggiti strazianti e di cattivi odori, anche di vernici o simili. Già allora si stava assistendo alla sua crisi: quella cioè di non riuscire ad assorbire le piene di acqua piovana che allagavano i campi, così come racconta anche in un suo articolo il prof. Gianluca  Virgilio, reperibile in rete [Lu ruttu de la vora | Zibaldoni e altre meraviglie].

Poi per la solita questione della mancanza di lavoro, lasciai Noha e quando ebbi modo di rendermene conto, la ritrovai recintata e soffocata da una massicciata di cemento che, forse secondo i nostri pubblici amministratori, dovrebbe avere la funzione di sistema drenante e filtrante delle acque fluviali. Ammesso che il progetto fosse davvero funzionante, è stato realizzato troppo tardi: si chiusero i cancelli della stalla ma dopo che i buoi erano fuggiti. Difatti nel 2017 con le debite autorizzazioni da parte delle autorità competenti, insieme ad un gruppo di speleologi, il GST di Tricase, provammo a scendere nella voragine per capire in che stato si trovasse.

Ci dovemmo arrendere subito: la vora era ed è colma da una impenetrabile massicciata di rifiuti, i più disparati. Ma un sottilissimo anfratto al fondo, verso sud ovest lascia ancora scivolare l’acqua, che ovviamente viene dapprima filtrata dall’ammasso indefinito di pattume. Anzi no, il nome giusto, quello per cui occorrerebbero tanti soldi per la bonifica, è “rifiuti speciali”. Che non vuol dire che sono preziosi, bensì altamente pericolosi.

Strano come si trovino tante risorse per creare parchi in cemento vibrati, nuovi comparti edilizio-commerciali, lottizzazioni per ville copia-incolla, e altre trovate del genere, ma s’intende sempre per lo sviluppo. Ciliegina sulla torta, sostanze oleose e rifiuti galleggianti sull’acqua di falda, l’unica acqua di cui disponiamo.

Ora quello che ci preoccupa è che la stessa cosa avvenuta alla vora della via per Sirgole, stia accadendo alle altre due vore distanti poche centinaia di metri, visto che non sono “protette” da alcun sistema idoneo di gestione delle acque meteoriche che dilavano in continuo tutte le strade e i campi del promontorio nohano.

Noi di NoiAmbiente e Beni Culturali, insieme ad altre sei associazioni del nostro territorio, abbiamo sottoscritto un comunicato che pubblicheremo quanto prima, in cui chiediamo alla Amministrazione Comunale di Galatina che siano messe in sicurezza le nostre vore, in quanto potenziali porte d’accesso di inquinanti nell’acqua di falda, deleteri per la salute umana.

Vi aspettiamo all’incontro pubblico organizzato per il 23 aprile, dalle ore 17,30 presso Levera di Noha dove, grazie all’aiuto di professionisti del settore, cercheremo di capire quali sono i pericoli causati dalla assoluta mancanza di precauzione verso la gestione delle nostre vore.

Marcello D’Acquarica

 
Di Albino Campa (del 04/04/2024 @ 19:50:11, in PhotoGallery, linkato 647 volte)

Non è mai facile superare le più rosee aspettative, ma superare se stessi è il "non plus ultra". 

Ed è avvenuto proprio questo a Noha il lunedì di pasquetta 2024, inaugurato la mattina con la 68a Sfilata Equestre "Madonna di Costantinopoli", che ha registrato il record di carri, carrozze, cavalli e cavalieri "a passeggio" per le principali strade della cittadina e proseguito con il successivo spettacolo di Dressage in zona fiera accolto dagli applausi del pubblico estasiato da tanta bellezza.

Dopo la pausa pranzo (qualcuno s'è fermato per il pic-nic), si è attesa la breve ma antichissima processione con la Vergine dal manto azzurro e il bouquet di fiori in mano partita dalla chiesa madre di San Michele Arcangelo e giunta, sulle note dell'orchestra di fiati di Noha diretta dal M° Lory Calò, alla volta della cappella a Lei dedicata.

A seguire, nell'area appositamente attrezzata e posta in sicurezza, la marcia trionfale, l'inno nazionale e la presa della cuccagna a cura del gruppo dei Warriors', con un contorno di compaesani e visitatori "forestieri" entusiasti e mai visti prima d'ora così numerosi.

I fuochi pirotecnici finali sono stati il coronamento di una giornata all'insegna della fantasmagoria di luci, suoni, colori, sapori, ricordi, tradizione, e finalmente senso di comunità.    

Il tutto è avvenuto grazie alla collaborazione di tutti: dalla parrocchia al concerto bandistico nohano, dagli artigiani ai piccoli commercianti di Noha, dall'amministrazione comunale ai tanti cittadini volontari che in un modo o nell'altro hanno collaborato per il successo delle numerose attività poste in essere, ma soprattutto grazie all'Associazione "Furia Nohana" (non si può qui non menzionare l'energia dell'onnipresente presidente Natascia Rossetti) e alla professionalità del Centro Ippico Sant'Eligio, orgoglio cittadino ed emblema di classe ed eleganza.

Le due ultime associazioni ci hanno comunicato di essere già al lavoro - insieme a tutti gli altri, s'intende - per l'edizione della Pasquetta Nohana 2025, con nuove idee, iniziative, ospiti e sorprese.

Nel nostro piccolo, ci saremo anche noi di Noha.it e Nohaweb.

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Albino Campa
Noha.it

 
Di Redazione (del 04/04/2024 @ 13:25:02, in Comunicato Stampa, linkato 381 volte)

Il 12 aprile alle 18.30 presentazione della squadra nel circolo in contrada Guidano

In un periodo contrassegnato dai grandi successi del tennis nazionale grazie alla vittoria del torneo di Miami del nostro Jannik Sinner, il Circolo Tennis “G. Stasi” di Galatina si prepara per la stagione 2024 al debutto del suo team nel Campionato di Serie B1, in programma dal 28 aprile al 9 giugno. I bianco azzurri quest’anno sfideranno squadre provenienti da tutta Italia ed avranno il compito di proseguire la striscia positiva degli ultimi anni che li ha portati ad arrivare nella serie B1. Con una storia che ha visto transitare campioni del calibro di Stefanos Tsitsipas, attualmente undicesimo nella classifica ATP (Association of Tennis Professionals), il CT Galatina si augura di scrivere un nuovo entusiasmante capitolo della sua storia nel competitivo mondo della Serie B1. Questa categoria rappresenta un palcoscenico di grande rilevanza nel panorama tennistico nazionale.

Ogni giornata è articolata in sei incontri, di cui quattro singoli e due doppi. Il percorso nel campionato è caratterizzato da diverse fasi cruciali. Sarà essenziale ottenere la prima posizione nei gironi iniziali per aspirare alla massima serie: infatti la prima classifica verrà promossa, le seconde si sfideranno nei play-off,le terze si salvano, le quarte e quinte posizioni giocheranno i play-out per restare nella categoria. Le ultime posizioni saranno, invece, retrocesse La squadra galatinese, accuratamente selezionata dalla Direzione Sportiva insieme al direttore tecnico, composta da talenti cresciuti del vivaio, è pronta a dimostrare ancora una volta il proprio valore a livello nazionale. Guidati dal Capitano Donato Marrocco, il team si distingue per la sua rosa di giocatori di livello nazionale e internazionale. Tra di essi, spiccano Matyas Fuele, Bor Artnak, Ignacio Novo, Andrea Cardinale, Alexandr Binda, Alessandro Bellifemine, Tadeáš Paroulek, Antonio Montinaro, Nicolo' Romano e Jacopo Duma.

 

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