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La TV uccide e già lo sapevamo!
Di Albino Campa (del 18/09/2011 @ 22:24:16, in Cultura, linkato 2037 volte)

Il 15 agosto è stato pubblicata sul “British Journal of Sports Medicine” una ricerca condotta dall’Università di Queensland dal titolo “Television viewing time and reduced life expectancy: a life table analysis”. In un primo momento m’è venuto da pensare: “ah, beati loro che non hanno problemi nel raccattare soldi per fare ricerca e si possono permettere anche di affrontare questioni così superficiali”. Poi in effetti leggendo l’abstract dell’articolo mi sono accorto che i risultati, frutto di un’attenta analisi statistica, non sono per niente così banali e superficiali. Analizzando i dati raccolti su 11 mila adulti, infatti, questi ricercatori australiani sono arrivati alla conclusione che, dopo i 25 anni, per ogni ora trascorsa davanti alla TV l’aspettativa di vita potrebbe ridursi di 21.8 minuti (come fumare 2 sigarette). Beh, non è la prima volta che la scienza ci mette in guardia sulle conseguenze che inevitabilmente possono derivare dall’abuso di attività sedentaria, qual è appunto guardare la TV; non è la prima volta che sentiamo dire che passare le giornate dinanzi a quell’innocuo apparecchio è uno sport antisalutare, che aumenta fortemente l’incidenza di patologie cardiache, diabete e obesità.

Questa ricerca potrebbe metterci un campanello d’allarme in testa (ne dubito fortemente, vedi il fumo di sigaretta!) oppure potrebbe semplicemente essere una buona occasione per tornare a riflettere su un altro aspetto non meno importante: la capacità di sviluppare un pensiero autonomo sui fatti. Mi chiedo quanto la tv abbia influenzato in negativo e continui ad influenzare la nostra vita, le nostre scelte, le nostre opinioni. Sia ben chiaro, non voglio fare il moralista, non ho l’abito giusto, ma ritengo che sia giunto il momento di ri-iniziare a stupirci del mondo, a meravigliarci e a interrogarci, a ripudiare i pensieri inscatolati e surgelati che ci vengono propinati dal piccolo schermo, a rifiutare che qualcun altro pensi per noi. Credo sia giunta l’ora di cominciare ad osservare (non a guardare) di più la tv, ma spenta per carità, spenta!

Questo è un accorato appello che mi sento di rivolgere a tutti i telespettatori: salvate il soldato Neurone!

Michele Stursi