Il Liceo Scientifico e Linguistico “A. Vallone” di Galatina promuove il dialogo e il confronto tra studenti e autorevoli studiosi. Un’altra opportunità di crescita umana e culturale per i giovani, offerta dal seminario “Scienza e fede a confronto”, organizzato dal Dipartimento di Storia e Filosofia, il 15 gennaio scorso, grazie alle sollecitazioni della Dirigente, prof.ssa Angela Venneri. Il tema, di particolare complessità, è stato reso vivo e partecipato dagli appassionati interventi dei relatori e dal dialogo tra loro e con gli studenti.
La prospettiva della fede è stata rappresentata dall’Arcivescovo di Otranto, Mons. Francesco Neri, mentre la riflessione sulle possibilità della scienza, tra passato, presente e futuro, è stata affidata al prof. Diego Pallara, docente di Analisi matematica all’Università del Salento.
Gli studenti delle quinte classi presenti all’incontro non sono apparsi passivi ascoltatori ma interlocutori attenti e preparati, che hanno dato vita alla conversazione attraverso articolate domande su molteplici tematiche: la criticità della relazione dei giovani con la fede; il ruolo della scienza e il rapporto con la tecnologia nella società attuale; la retrospettiva storica del confronto tra l’istituzione della Chiesa cattolica e i progressi della scienza; i legami tra fisica quantistica e filosofia.
Le riflessioni scaturite in risposta agli interventi hanno intessuto un dialogo tra il rappresentante della Chiesa e l’uomo di scienza, improntato sul rispetto e la condivisione di molti principi, pur a partire da punti di vista diversi.
Uno dei punti d’incontro emerso dal confronto è stata la convinzione che non esista una divisione tra le due culture, ma che la prospettiva umanistica e quella scientifica si fondono perfettamente nei grandi studiosi del passato o di oggi.
Mons. Neri da una parte ha accostato i principi e i valori della fede alla ricerca scientifica senza preclusioni o contrapposizioni nelle conclusioni: dalla teoria del Big Bang alla creazione come atto di fede, dalla verità rivelata alla necessità dell’uomo di coltivare la meraviglia e il rispetto nei confronti della natura. Il prof. Pallara dal suo canto ha proposto la sua sintesi attraverso testimonianze di eccellenti matematici o citazioni di poeti e narratori, che dimostrano l’intersecarsi dell’umanesimo con la scienza: tra tutti l’esempio di Galilei che - come rilevò Italo Calvino - si dedicò all’osservazione degli astri con “precisione scientifica e rarefazione lirica”.
Altro elemento di convergenza tra i due relatori è stato il riferimento centrale alla figura del matematico Ennio De Giorgi, in quanto esempio di umiltà del ricercatore geniale di fronte ai limiti della nostra conoscenza, studioso che accosta l’amore per la scienza all’impegno nel sociale e alla difesa dei diritti fondamentali della persona, dunque modello di conoscenza finalizzata alla ricerca del bene per l’umanità.
In conclusione, un momento di alto valore didattico e formativo per i nostri studenti, di cui sicuramente rimarrà traccia nella mente e nel cuore di tutti: la ricerca scientifica e la fede, pur nella loro autonomia, convergono e si completano nell’inesausto bisogno umano di interrogarsi sul proprio essere e sulla realtà che ci circonda. Rimane ferma, tuttavia, la consapevolezza che la conoscenza progredisce nel tempo ma non potrà scalfire il mistero che circonda l’esistenza dell’uomo e del mondo.
Roberta Romanello