Venerdì mattina l’Assessore alla Sanità regionale Pierluigi Lopalco raccoglie le parole di allarme e, in videoconferenza, incontra i Sindaci del Distretto Socio Sanitario di Galatina, alla presenza anche del Direttore Generale della Asl Lecce, Dott. Rodolfo Rollo, e del neo consigliere regionale Alessandro Delli Noci.
Va sicuramente ringraziato l’Assessore Lopalco per l’immediatezza con cui ha dato riscontro al “grido d’allarme” dei Sindaci che ben comprendono la drammaticità del momento che vive la gente di Puglia e le difficoltà del suo ruolo nel dare le migliori risposte possibili.
Il confronto, durato circa un’ora, franco e talvolta con toni aspri, è stato costruttivo con le parti che hanno saputo ascoltare le posizioni altrui esponendo le proprie tesi, sempre nella massima correttezza istituzionale. Due punti di vista diversi: quello da Assessore Regionale di Lopalco, proiettato su una visione globale, e quello dei Sindaci che hanno il dovere di tutelare, in un contesto di condivisione generale, le proprie comunità.
All’assessore Lopalco non è stata contestata la scelta regionale di porre per la seconda volta l’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina in prima linea nella lotta alla pandemia, si riconosce responsabilmente la logica di affrontare una emergenza sanitaria unitariamente, ma le modalità organizzative, che rischiano di impedire il diritto alla cura dei malati non covid.
La struttura ospedaliera galatinese è suddivisa in lotti, collegati fra loro ma allo steso tempo indipendenti, che permette un ragionamento attento a garantire una risposta alle urgenti esigenze del momento senza per questo limitare l’accesso ai tanti nostri concittadini che pur non ammalandosi di covid hanno diritto a potersi curare.
Franco e diretto il Sindaco Marcello Amante nell’esporre il suo pensiero; da primo cittadino di Galatina, sede dell’Ospedale, ha chiesto conto sul ritardo nell’organizzare quei servizi necessari per un nosocomio destinato all’emergenza covid. Ha evidenziato il ritardo nella realizzazione di quanto previsto nel piano regionale: ad oggi non sono disponibili i 12 pl di terapia intensiva, i 22 pl di sub-intensiva, il reparto di pneumologia con i pneumologi e il reparto di cardiologia con i cardiologi, con il concreto rischio di non poter assicurare la necessaria assistenza. Non vi è logica nel bloccare, allo stato, ogni attività standard, si rischia di portare l’Ospedale in uno stato paradossale di inattività proprio in un momento in cui si deve dar fondo ad ogni risorsa disponibile.
E’ da questa evidenza che parte la richiesta dei Sindaci in attesa del completamento dei lavori di adeguamento, programmare due step : il primo immediato con la destinazione di pazienti covid a bassa intensità di cura esclusivamente nel Padiglione De Maria che già dispone di 35 pl distribuiti tra i reparti di malattie infettive e medicina covid, ma che presto può essere ampliato fino ad un massimo di 60pl e il secondo step, in uno scenario emergenziale, che preveda l’utilizzo di altri due padiglioni. Programmare adeguando per scenari futuri senza per questo interrompere immediatamente l’attività ordinaria. Da qui la proposta anche per il doppio percorso separato nel punto nascita: uno “pulito” per l’attività ordinaria e uno “sporco” per la gestione di gravide o bambini positivi in totale sicurezza. Lo si è già attuato nella prima ondata nel solco dell’emergenzialità e gli spazi a disposizione lo permetterebbero anche oggi. Importante il contributo di Luigi Arcudi, nella duplice veste di Sindaco di Aradeo e responsabile tecnico del nosocomio galatinese. Da conoscitore dello stato dei fatti ha saputo puntualizzare le situazioni proponendo soluzioni per superare eventuali criticità.
Con forza Lopalco ha garantito che non è in atto nessun tentativo di svuotare per danneggiare l’ospedale di Galatina, anzi ha più volte rimarcato che questa è una concreta possibilità di rilancio futuro.
Garanzia sulla volontà regionale recepita con soddisfazione dai Sindaci con la richiesta di Graziano Vantaggiato, Sindaco di Soleto, di un atto pubblico e formale dell’Assessore in tal senso.
Nell’immediato, ha concluso Lopalco, la proposta merita attenzione. Confermata la disponibilità a mantenere operativo nella palazzina L, totalmente destinata a gestione nocovid, il reparto di dialisi, rassicurando sulla nefrologia, in un primo momento destinata al blocco, ha assicurato anche la continuazione del servizio riabilitativo e dell’ambulatorio oncologico riservandosi di valutare ulteriori servizi ambulatoriali.
L’emergenzialità del momento, però, ha concluso Lopalco, richiede fatti e soluzioni concrete. Non è più tempo per valutazioni e studi di fattibilità, quindi in risposta alla richiesta dei doppi percorsi del punto nascita, dà la propria disponibilità, ma a tempo: la parola ora passa alla Direzione Sanitaria, ai Primari e ai tecnici dell’Ospedale di Galatina che dovranno presentare un “piano” possibile e immediatamente realizzabile già nella prossima settimana.
Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina (LE)