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Dissesto ideologico
Di Antonio Mellone (del 27/12/2019 @ 15:00:46, in NohaBlog, linkato 1338 volte)

Se l’Informazione padronale smettesse di corredarsi di aggettivi (tipo padronale) e si dotasse di attributi (lungi da me il maschilismo, è un modo di dire), e dunque guarisse dall’ecolalia compulsiva che la prende e non le dà un minuto di tregua, nel senso della ripetizione copia-incollata del diciamo pensiero delle bellenove di turno, come pure delle cosiddette associazioni di categoria, o degl’imprenditori briatoregni, o dei cazzari e per parità di genere cazzare centrali e locali altrimenti detti politici, che vorrebbero per esempio abolire la parola Sovrintendenza dal dizionario di Italiano, e se iniziasse a nutrire qualche dubbio sul verbo incarnato della Scienza (sostantivo quest’ultimo da proferire con ieratica solennità), e si ponesse qualche domanda sul mondo di sottosopra nel quale ci troviamo a vivere, forse non saremmo arrivati a questo punto. E cioè, per esempio, a ripetere quasi tutti a pappagallo le parole di un Cariddi qualsiasi (o era Scilla?) riportate su quei morbidi veli senza fare una piega, tipo: Porto Turistico Di Otranto Occasione Unica. E ancora quelle topiche dello sviluppismo in servizio permanente effettivo: Importante Intercettare Le Navi Da Crociera (ma certo, come fai a non Intercettare le grandi navi di ritorno dagli speronamenti in quel di Venezia); di più: Il Progetto È Considerato Importante E Strategico (e la famosa Destagionalizzazione dove la mettiamo?).

Per non parlare delle altre belle pagine di letteratura ggiornalistica che inneggiano al Rilancio Dell’economia E Dell’Edilizia con il Via Ai Cantieri Della 275 (avranno scordato di citare la Sicurezza, signora mia: sarà per la prossima volta) e la tanta voglia di Va-lo-riz-za-re Otranto e i suoi martiri lasciando i pontili a destagionalizzare (a proposito di destagionalizzazione), mica come pretende la Sovrintendenza, pardon: la Mala Burocrazia, che s’è intestardita a voler far rispettare la legge.  

Forse per non urtare i promessi sponsor si è arrivati a non dire quasi nulla contro i mega-impianti di fotovoltaico nei novelli campi di sterminio, a considerare la Sputacchina e la Xylella (spesso intercambiabili) come l’unica causa del disseccamento degli ulivi, e dunque l’abbattimento loro e di ogni altro essere vivente con sega e veleni nel raggio di 100 metri (oggi ridottisi a 10 metri, mannaggia) come la panacea della desertificazione [sic] e, giacché si trovano, anche a sciogliere inni e canti alla trasformazione dei connotati dell’olivicoltura salentina in qualcosa d’altro grazie ai favolosi filari di Favolosa (scusate l’allitterazione intensiva). Salvo errori e omissioni, mancherebbero giusto gli alberi generosamente offerti e fatti piantare dal cementificio a chilometro zero a dispetto di quegli ingrati di Complottisti, Negazionisti, Professoroni, Disfattisti e pure Ambientalisti che altro non sono, che parlano e soprattutto Scrivono Puttanate [sic], mentre gli altri fanno i fatti rimboschendo il Salento, smacchiandolo nelle famose giornate dedicate alla pulizia del mondo, e progettando per il suo bene Grandi Opere per Sviluppo (dopo Tap - per la gioia di Greta - anche il Poesidon, per dire), Ricadute Occupazionali a iosa, Turismo sine fine dicentes, e non ultimo Attrattività per gli Investimenti, qualunque cosa voglia dire.

Solidarietà davvero a tutti quei Giornalisti che si fanno un mazzo così da mane a notte, magari pure per quattro soldi, agli eterni precari della categoria, a chi trema per il futuro della propria testata, a coloro i quali, per fare il loro dovere, vengono minacciati quando non molestati a suon di querele temerarie o di esposti ai consigli di disciplina dell’ordine, e anche a chi, per tirare a campare, deve sottostare alle famose linee editoriali. Sono questi la vera forza ancora in grado di salvare categoria, territorio e ideali di libertà.

Gli altri, purtroppo, il loro tallone da killer.

Antonio Mellone