Nell’udienza al Tar di Lecce del 27 novembre scorso la discussione del ricorso a difesa dell’Ospedale di Galatina è stata rinviata al 6 maggio 2020. Un rinvio necessario a rendere attuale il dibattimento alla luce del nuovo Regolamento ospedaliero varato dalla Regione Puglia a settembre e che abbiamo voluto impugnare visto che il nostro diritto alla salute, alla luce dei nuovi provvedimenti, continua a non essere tutelato.
Quello che fa indignare ancora di più è il fatto che Regione e Asl di Lecce continuano a produrre documenti che attestano le buone performance dell’Ospedale e nonostante ciò lo hanno svuotato di discipline essenziali quali Cardiologia, Chirurgia, Ortopedia, Gastroenterologia e Pneumologia. Uno scippo a tutto campo che non ha tenuto conto neppure delle previsioni del Dm 70 del 2015 che negli ospedali di base, tale è classificato Galatina, prevedono una dotazione minima di reparti tra cui ortopedia e chirurgia.
Continuerò a battermi per l’ospedale, visto che chi dovrebbe farlo rimane inerte e non mi riferisco solo all’amministrazione comunale che pure manifesta un silenzio assordante, ma a tutti i consiglieri regionali e ai parlamentari (con riferimento specifico a quelli di opposizione) che non hanno firmato il ricorso sottoscritto da centinaia di cittadini e non hanno assunto nessuna iniziativa significativa limitandosi a passerelle da campagna elettorale.
Assisto a politiche sanitarie con due pesi e due misure: Galatina perde Cardiologia e Pneumologia, Geriatria, ma a Copertino e Casarano vengono lasciati sia la Cardiologia che la Geriatria. In più è stata fatta la forzatura di lasciare Neurologia e Rianimazione a Casarano, mentre a Galatina non si permette di avere reparti che hanno funzionato benissimo e servono visto che la rete ospedaliera è carente di posti letto per quelle discipline tant’è che è quotidiano il ricorso all’extralocazione dei pazienti.
Sono convinto che ci sia una volontà politica mirata a far chiudere l’ospedale di Galatina e la prova la possiamo desumere dal fatto che il punto nascita di Scorrano dovrebbe chiudere su richiesta del Ministero della Salute perché ha un numero troppo basso di parti eppure, con l’ultimo Regolamento che abbiamo impugnato viene potenziato a scapito di Galatina.
La misura è colma ed è inaccettabile il risvegliato interesse per la sanità da parte di quei politici che dovendosi presentare alle prossime regionali cercando di dimostrare un impegno che non hanno mai avuto. Per non parlare poi dell’amministrazione Amante che addirittura si è intestata la paternità dello scempio affermando che è frutto di accordi presi dal sindaco a Bari. Ma le elezioni arrivano per tutti e noi cittadini abbiamo buona memoria.
Mi auguro che la Regione non continui a deliberare atti che dilatano il tempo del processo e allontanano la pronuncia dei giudici che devono dire l’ultima parola sul rispetto del diritto alla salute dei cittadini di Galatina e dei comuni limitrofi.
Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis
Giampiero De Pascalis