ALLARME INFILTRAZIONI MAFIOSE NEL SALENTO: IL CASO APPRODA IN AULA
Di seguito il testo dell'intervento in Aula del portavoce alla Camera dei deputati del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno:
Che la mafia stia cambiando gradualmente pelle è un dato ormai noto. Quello che aumenta e che spesso sfugge, di pari passo con gli episodi di microcriminalità e infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni, è la fame di giustizia dei cittadini italiani. Chiediamo di riporre fiducia nelle istituzioni, in cambio dobbiamo dimostrare di meritarla.
Parto dalla mia terra, il Salento. Nell’ultima relazione del presidente della Corte d’Appello, Roberto Tanisi, il quadro che emerge è tutt’altro che rassicurante. Molti politici e funzionari pubblici si venderebbero per poco. Alcuni di loro avrebbero anche fatto ricorso a metodi mafiosi. Si parla di “microcorruzione” dilagante, che ha rimpiazzato le vecchie maxitangenti: in un anno i procedimenti per corruzione sono passati da 32 a 61, con 298 indagati, il quadruplo rispetto all'anno precedente. È un’allerta chiara quella in tema pubblica amministrazione, che fa il paio con lo scioglimento per mafia di ben 3 comuni ad oggi: Surbo, Sogliano Cavour e Parabita. A rischio, notizia di ieri, il Comune di Carmiano.
Quello che realmente fa tremare è l’esponenziale aumento dei delitti basati sull’indebita percezione di contributi o finanziamenti concessi dallo Stato o dall’Ue. Così la mafia indossa i guanti bianchi, si insinua, tenta di passare inosservata. Numeri come quelli che ho elencato non necessitano di commento. La mafia non è più coppola e lupara, per dirla citando Borsellino. La lotta alla mafia, oggi, va di pari passo con la lotta alla corruzione. Per questo abbiamo fortemente voluto la legge Spazzacorrotti, grazie alla quale, per la prima volta in Italia, i più gravi reati contro la pubblica amministrazione vengono equiparati ai delitti mafiosi. Il maltolto sarà restituito a cittadini, le pene saranno esemplari. Con la legge sul voto di scambio politico mafioso spezziamo via definitivamente qualsiasi legame tra politica e malaffare. Chi si candida a rappresentare i cittadini nelle istituzioni, e lo fa accettando i voti della mafia, colpisce al cuore la democrazia e la legalità.
Sono certo che sia questa la strada giusta per lanciare un segnale importante ad un Paese stanco e sfiduciato, dove la mafia, purtroppo, ha stretto la mano anche a chi ci ha preceduto. E' ora di dire basta!
M5S
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