Da quando si è insediata questa amministrazione, quello del 26 Febbraio è risultato uno dei Consigli comunali più emblematici nel mettere in evidenza l’impalpabilità della maggioranza e la superficialità dei dirigenti comunali.
Il Sindaco Marcello Amante infatti, nel corso del Consiglio si è affannato a parare i colpi derivanti da una maggioranza che non è quasi mai intervenuta in nessuno dei punti discussi, forse perché non conosceva neanche il contenuto di ciò che stava votando, e del dirigente al ramo che, incalzato dall’opposizione, si è divincolato con difficoltà dalle contraddizioni emerse nei propri atti.
E’ ciò che è accaduto in riferimento alla variante urbanista in contrada Guidano, in cui nonostante nella delibera di Giunta il dirigente Miglietta avesse dato parare sfavorevole allo spostamento di alcuni terreni edificabili, nel corso del Consiglio comunale ha snocciolato argomentazioni scarne e contraddittorie per giustificare la votazione favorevole che sarebbe seguita, nel silenzio dell’intera maggioranza.
Un silenzio imbarazzante che non ha permesso di chiarire se questa scelta serva a tutelare di più l’interesse pubblico o quello del privato, visto e considerato che in Consiglio qualcuno ha fatto notare come il proprietario dei terreni in questione è anche uno dei fondatori di una delle liste presenti nella maggioranza di governo cittadino.
Purtroppo per la città questa inerzia politica e questo silenzio sono diventati il marchio di fabbrica della maggioranza targata Amante, contribuendo significativamente a mortificare i lavori in Consiglio comunale e riducendo ai minimi termini il dibattito democratico.
Nonostante ci si prodighi ad avanzare emendamenti e proposte costruttive, come avvenuto per l’alienazione degli immobili comunali, queste si scontrano puntualmente contro l’indifferenza dei consiglieri di maggioranza, quasi fossero stati catechizzati a limitarsi ad alzare la mano al momento della votazione.
E’ successo così ovviamente anche in occasione dell’approvazione del nuovo piano finanziario della TARI. Anche in questo caso il solo Sindaco ha cercato di dare affannose giustificazioni ad un aumento di quasi il 5%(per ora) del costo del servizio, esprimendo soddisfazione per essere riuscito a contenerlo.
Quello che però il Sindaco non dice è che se non fosse saltata la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a causa di irregolarità tecniche e contabili imputabili a questa amministrazione, il comune di Galatina in due anni avrebbe risparmiato quasi 800.000 €. Questo risparmio sarebbe derivato da un minor costo del servizio, previsto dalla nuova gara, che invece è stato vanificato dalle continue proroghe a favore di Monteco, con la conseguenza che sono state mantenute le attuali, e più onerose, condizioni.
I costi inoltre potevano essere ulteriormente abbattuti se non ci fossero state le assunzioni di due dirigenti di settimo livello e di nuovi operatori ecologici, la maggior parte dei quali non proviene neanche da Galatina. Assunzioni che non hanno contribuito a rendere più pulita la città, che resta sporchissima, e che sono avvenute nonostante è risaputo che l’organico che oggi è di Monteco e che prima era della CSA, sia sovraordinato.
A ciò si aggiunga che nella determinazione del costo complessivo del piano finanziario ci sono circa 1.200.000 € di crediti inesigibili o non riscossi, a conferma di quanto già evidenziato da diverse relazioni della Corte dei Conti, in cui il nostro comune viene bacchettato proprio per l’incapacità di riscuotere i propri crediti.
Purtroppo per la città però, in mezzo all’assordante silenzio di tutti e davanti alle giustificazioni di circostanza del Sindaco, che ha scaricato le proprie responsabilità sulle gestioni passate, la maggioranza ha portato a termine ancora una volta l’unico compito che gli è stato affidato, quello di alzare la mano a prescindere, incurante delle proprie responsabilità e delle difficoltà economiche dei cittadini.
Il Segretario
Pierluigi Mandorino