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Giampiero De Pascalis: «Lo stadio è stato chiuso per il mancato pagamento del canone: non è stato un atto di eroismo e non è stato neppure tentato il recupero del debito»
Di Redazione (del 18/05/2018 @ 22:33:53, in Comunicato Stampa, linkato 1751 volte)

Mio malgrado devo uscire dal coro o meglio dalla scontata retorica che si innesca di fronte a fatti gravi. L’immagine della città ha subito un duro colpo e il sindaco, Marcello Amante, aveva il dovere di venire ieri in Consiglio comunale e dirci cosa ha fatto all’indomani delle notizie di stampa o cosa intende fare. Candidamente ha affermato che non voleva trattare l’argomento in Consiglio. Mi sarei aspettato che venisse in Consiglio a dirci che appena apprese le notizie di stampa si era preoccupato di chiedere un incontro al prefetto di Lecce per valutare eventuali rischi per la sicurezza dei cittadini. Il minimo che poteva fare era una richiesta di maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, ma evidentemente non ha fatto nulla di quello che un amministratore accorto dovrebbe fare.

La legalità è rispetto delle norme, senza eccezioni. Tutti i consiglieri oggi in carica hanno dichiarato di non aver speso nulla per la campagna elettorale in quanto avrebbero utilizzato materiale prodotto dal partito di riferimento, peccato che queste forze politiche abbiano dichiarato zero spese. Chissà chi ha pagato i comitati elettorali o il materiale distribuito.

L’operazione della Procura di Lecce, a cui va tutta la mia solidarietà per il difficile compito che vede i magistrati chiamati quotidianamente, insieme alle forze dell’ordine, a garantire la sicurezza di noi cittadini, è stata utilizzata dal sindaco per vestirsi da eroe in quanto – a settembre 2017 – decise di mettere i lucchetti allo stadio comunale.  

Rammento a me stesso e ai cittadini, che l’azione è partita dal commissario straordinario Aprea e aveva l’obiettivo di migliorare la gestione dei crediti e la loro riscossione. I lucchetti allo stadio sono stati messi perché non veniva saldato quanto dovuto dal gestore ed era un atto dovuto visto che l’iter era già in itinere al momento dell’insediamento di questa maggioranza. Ma al sindaco chiedo quali azioni ha posto in essere per recuperare quel credito, non solo da quella società, ma da tutte le associazioni che gestiscono le strutture comunali destinate alle attività sportive e che hanno maturato un debito verso l’amministrazione. Questo significa avere la schiena dritta.

In data 13 marzo ho fatto richiesta di accesso agli atti per tutte le strutture sportive di proprietà comunale. Solo il 14 maggio gli uffici hanno inviato parte della documentazione e non è la prima volta che non sono solleciti a fornire gli atti richiesti. Dalla documentazione si evince la grande confusione con cui gli uffici gestiscono i rapporti con le associazioni, al punto che alcune posizioni debitorie hanno cifre altissime: dai 30 ai 50mila euro e nessuna azione di recupero è stata intentata.

La legalità e la salute dei conti pubblici passano anche da questo, oltre al fatto che una gestione politica trasparente e attenta previene la formazione di quell’humus in cui matura quel che leggiamo in questi giorni sulla stampa. 

A breve sarà un anno che questa amministrazione è in carica e quindi non è responsabile di tutto, ha ereditato una macchina burocratica che non sempre ha gestito con oculatezza, ma certo il sindaco Amante non ha fatto nulla per cambiare le cose: né da consigliere di opposizione dove sedeva tra i banchi senza accorgersi del baratro in cui stava cadendo Galatina, né oggi da primo cittadino.

È sicuro che ieri si sono approvati un bilancio consuntivo che certifica come  nessuna azione significativa è stata posta in essere per migliorare la situazione dei conti pubblici, efficientare la macchina burocratica, dare qualità ai servizi, abbattere gli sprechi, incentivare la capacità di riscossione dei tributi. Altro che eroi, ci basterebbe una sana gestione della cosa pubblica.

 

Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

Giampiero De Pascalis