Confusione e scarsa competenza. Questi gli elementi che hanno caratterizzato il secondo Consiglio comunale, sia a livello di atti deliberativi che di dibattito in aula. Il sindaco Marcello Amante e la sua maggioranza pensano che basti enunciare. Intanto sul bando di gara per la gestione dei rifiuti urbani vediamo pagata una delle tante cambiali politiche che Amante continua a onorare, a spese dei cittadini. Nonostante il personale sia in esubero viene mantenuto in servizio con conseguenze dirette sulla Tari. Scelte irrazionali, ma comprensibili se consideriamo che questa situazione è figlia del centrosinistra che ha sostenuto l’attuale sindaco al ballottaggio e forse lo ha aiutato anche prima.
E passiamo ai “capolavori”, ossia alle delibere, alcune di grande impatto, portate da questa maggioranza nel Consiglio comunale di ieri. I cittadini devono sapere che ancor prima di formare le commissioni consiliari (era l’ultimo punto all’ordine del giorno) che secondo lo Statuto comunale hanno il compito di valutare preventivamente gli atti, la maggioranza ha deciso di portare in Consiglio delibere importanti (regolamento per l’ecocentro, variazione di bilancio, bando di gara sui rifiuti, criteri per le nomine dei professionisti scelti per rappresentare l’ente in altri organismi) senza l’esame preliminare del deliberato. La maggioranza ha portato in Consiglio anche il bando di gara per la gestione dei rifiuti, ma non spetta certo ai consiglieri votarlo perché è un atto di governo e quindi spetta alla giunta che comunque ha deciso sulle linee di indirizzo. Ho chiesto che queste delibere fossero ritirate, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Partiamo dal regolamento per l’ecocentro: è confuso e contraddittorio. I rifiuti sono descritti genericamente e classificati con i codici CER comprensibili solo agli addetti ai lavori. Sarebbe servito un dettaglio più preciso dei rifiuti che possono essere smaltiti presso l’ecocentro e un elenco dei rifiuti che non possono essere portati lì, così come hanno fatto Comuni più attenti. Per molti codici non sono indicati i quantitativi massimi di conferimento, giornalieri o annuali. E non manca l’errore grossolano. Sui rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione è prevista una quantità annuale di smaltimento pari ad 1 metro cubo oppure 50 chilogrammi, peccato che all’assessore all’Ambiente sia sfuggito che un metro cubo di questo materiale ha un peso specifico medio pari a 15 quintali. Quindi chi porta un metro cubo di materiale potrà smaltire maggiori quantitativi.
Il paradosso si raggiunge con l’articolo 4 che prevede il conferimento dei rifiuti solo a fronte della presentazione della bolletta Tari. Dobbiamo pagare tutti. Questa la filosofia dietro questa scelta che condivido, ma ponendo questo paletto il rischio è di continuare a vedere i rifiuti abbandonati per strada o nelle campagne. Il contrasto dell’evasione o la corretta riscossione, spetta agli uffici competenti, senza che debba incidere sulla possibilità di corretto smaltimento.
Il bando di gara per il servizio di gestione dei rifiuti è il trionfo di tutto e il suo contrario. La giunta non ha avuto la forza di assumersi le sue responsabilità, non ha fatto il suo mestiere e lo ha delegato al Consiglio comunale. Non vorrei che dietro questa scelta singolare ci sia l’esigenza di tutelarsi da eventuali conflitti di interessi che potrebbero emergere qualora dovesse risultare vincitore della gara un operatore economico con cui esponenti della maggioranza hanno avuto rapporti professionali e magari ha anche un contenzioso aperto con l’amministrazione comunale. Come se non bastasse anche questa amministrazione ha confermato tutti gli oneri ereditati dalla CSA, compresi livelli professionali ormai non più necessari. In questo capitolo rientrano anche gli impiegati dell’appaltatore che lavorano a supporto dell’ufficio tributi del Comune di Galatina arrivando a determinare anche la Tari.
Ancora una volta la politica dimostra poco coraggio e compie scelte miopi rispetto all’interesse generale, cosa tanto più grave se consideriamo il fatto che questa gara viene giustificata dalla presunta necessità di risparmio senza, però, mettere in atto scelte che rendano possibili i risparmi di spesa. Se avessero voluto fare l’interesse dei cittadini avrebbero dovuto ritirare questa pasticciata delibera.
Cari cittadini, dovete sapere che la maggioranza ha portato in Consiglio una delibera sui criteri da seguire nella nomina di professionisti che rappresentano l’ente in altri organismi. Ebbene, si chiedono titoli di studi adeguati agli incarichi, quindi competenze specifiche di cui il sindaco non ha tenuto conto quanto ha nominato i suoi assessori che già nei primi atti danno prova della loro incompetenza.
Giampiero De Pascalis
Consigliere di opposizione della lista De Pascalis