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ACQUA ALLI CANTARI!
Di Fabrizio Vincenti (del 12/04/2017 @ 22:24:02, in NohaBlog, linkato 2237 volte)

Il grande Zygmunt Bauman definiva la nostra una società “liquida”. Da allora un piccolo progresso è stato fatto: anziché liquida, ora potremmo definirla sciolta. Cerchiamo di intenderci. Avete presente le palline del gelato appena posate sul cono? Hanno una forma e, dal loro colore, è facile intuire quale sia il loro gusto. Provate però a guardare lo stesso cono dopo mezz’ora: vi ritroverete con in mano un biscotto e una poltiglia di gelato variopinta e senza forma, tanto da non capire neppure quale gusto avevate deciso di prendere.

Quando guardo i personaggi che si sono candidati per la carica di sindaco di Galatina, mi viene in mente questa immagine, un gelato che cola da tutte le parti. Qualcuno potrebbe prendere questo paragone come un’offesa, ma costui si ricreda subito, poiché non è ciò che vuole essere. In fondo il gelato è qualcosa che piace a tutti, anche se scula (il verbo colare, in questo senso, non avrebbe propriamente reso l’idea).

Qualcuno, usando un’espressione vecchia millenni, mette la sua faccia a garanzia che, se qualora dovesse essere eletto sindaco, farà tutto ciò che finora non è stato fatto per il nostro “beneamato” Comune. La prima volta che vidi questa frase, fu su una gigantografia di un distributore di carburanti in provincia di Udine, dove, per pubblicizzare un marchio, uno sconosciuto gestore sorrideva affianco alla frase “Noi ci mettiamo la faccia!”. Beh, lì io non mi sarei neanche fatto lavare i vetri della macchina poiché, nonostante la sua faccia, io quel tipo lì non lo conoscevo affatto (figuriamoci se uno facesse rifornimento solo se si fida del pinco pallino di turno).

Ora, tornando a noi, della faccia dei politici attaccati ai bordi delle strade non me ne può fregar di meno (usando un delicato eufemismo), seppur anche quelle facce lì sono creature del buon Dio, e Dio non è ingiusto. San Paolo però, un mio carissimo amico, nella sua lettera ai Romani, al cap. 9,20-21 scrive: «Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò “perché mi hai fatto così?”. Forse il vasaio non è padrone dell’argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare?».

Chissà a cosa faceva riferimento l’apostolo dei gentili con quell’espressione, ma se qualcuno la ritiene offensiva, se la vada a prendere con san Paolo, di certo non con me che l’ho citato. Ecco per quale motivo non devono prendere le mie considerazioni come delle offese, ma le loro facce (consapevole del fatto che la mia fa più schifo delle loro) mi sembrano come gelato che scula, poiché i loro tratti somatici non garantiscono assolutamente nulla. Dunque, su cosa dovrei basarmi per dare il mio voto a uno di loro? Sul loro curriculum vitae? Meglio di no, mi asterrei dal votare. Dunque su cosa, sui risultati delle precedenti amministrazioni di cui alcuni di loro hanno già fatto parte? Non conviene a loro, sarebbero quasi tutti ineleggibili (se solo la giustizia in questo “beneamato” Paese funzionasse). Rimane, allora, veramente ben poco da poter prendere in esame. Vuoi vedere che alla fine rimangono un’altra volta solo le facce? Io, però, torno a dire che di quelle non so che farmene. Forse, se qualcuno di questi avesse anche un programma interessante ed intelligente, oltre al volto ingigantito, sarebbe già molto meglio poiché di questi ultimi tempi la fiducia, soprattutto nella politica, è di cattiva sorte.

C’è qualcos’altro nelle loro menti inceppate oltre alla costruzione di trenta palazzine o di una discarica o inceneritore o parco commerciale inutile?  Ditemi di sì, vi prego, altrimenti quel poco di ottimismo che mi rimane sfonda la soglia minima dello zero. Cosa propongono per contrastare la disoccupazione, oltre ad aprire qualche altra cooperativa a scopo di lucro dove a lucrare sono solo loro? Cosa dicono nel merito di rendere il Comune di Galatina più eco-sostenibile? Cos’hanno in mente di fare per abbattere l’inquinamento, salvaguardano la salute dei cittadini? Cosa farebbero affinché non si creino più discariche abusive ogni cento metri?  Cosa propongono per l’infanzia, quali servizi offrirebbero agli anziani? Quali sono le loro politiche per il recupero dei centri storici, la salvaguardia delle opere d’arte, il rimboschimento delle aree abbandonate, la riqualificazione delle periferie (come se i centri scoppiassero già di salute)? Cosa farebbero per creare un turismo annuale anziché demenziale? Pregandovi di concedermi il beneficio del dubbio, ve lo dico io cosa faranno. Inaugureranno qualche altro pilastro di cemento inutile come cattedrale in un deserto già scialbo, scuoteranno un tamburello la notte della taranta, e indebiteranno ancor più l’insanabile debito che qualcuno di loro ha già creato, e al diavolo il lavoro, la salute, l’istruzione, l’ambiente, i vostri diritti, la vostra dignità, e via discorrendo. Se poi oltre al sindaco, faranno anche il loro mestiere (e continueranno a farlo nel modo in cui hanno dimostrato di fare finora – ahi mamma-), allora non resta che fare le valige e lasciarli governare sui topi. E se poi alla loro faccia si faranno affiancare anche da quella del mistificatore Renzi, allora sappiano che quei selfie (se solo Renzi sapesse!) serviranno solo a fargli perdere anche il voto della zia, minacciata e costretta a votarli al costo di vedersi tolta la parola -  e la zia, in quel caso, ringrazierebbe!

Bene, che vinca il meno peggio, dunque (in Italia è il massimo che ci si può augurare). Male che vada, fate governare i maiali come nel libro Animal Farm di George Orwell: chissà se, in un guizzo d’intelligenza, facciano più i porci che loro qualcosa di buono.

Fabrizio Vincenti