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Miscela di Montagna (parte quinta di cinque) La Montagna incartata
Di Antonio Mellone (del 28/01/2014 @ 07:19:41, in NohaBlog, linkato 2208 volte)

Sindaco vuoi fare gli auguri a Noha.it, anche se ogni tanto noi ti tiriamo le orecchie?” – questa è stata l’ultima quaestio posta al fuggitivo da parte del sottoscritto.

Ed il Montagna di rimando, ancor prima che fosse terminata la mia domanda pertinente: “No, vabbè, [tranquilli, ndr.] ma questo fa parte del gioco della democrazia. Ci mancherebbe altro se io mi preoccupo della….”. Ecco: qui il pensiero del sindaco, prima di interrompersi, stava per prendere la tangenziale (magari quella in costruzione a Galatina, interna, costosa, inutile, strumentale, diciamo, alla lottizzazione dei terreni agricoli).

Chissà se stava per dire: “figuratevi se io mi preoccupo di quello che scrivete voi sul vostro sito, ché tanto non vi segue nessuno, e voi contate come il due di coppe con briscola a bastoni”? Non lo sapremo mai, perché, forse accorgendosi di dove stava andando a parare, subito dopo quei puntini di sospensione, in un batter d’occhio, corregge il tiro (così sembra) attaccando con il solito pistolotto: “Anzi! Io accetto volentieri quella che è una dialettica democratica; serve anche per costruire. Io ho detto anche che soltanto chi non fa non sbaglia. Quindi, chiaramente, noi cerchiamo di fare, avendo sempre come stella polare quella del bene comune. Poi possiamo anche sbagliare ma sicuramente lo facciamo in buona fede e nella consapevolezza che le nostre scelte servono per far crescere la comunità… Vi ringrazio, buon lavoro, ed auguri a tutti per il 2014”.

Ecco, sig. sindaco, al di là delle stelle polari o delle stelle comete, io invece mi preoccupo eccome di come reagiscono i miei rappresentanti politici. I quali parlano di ascolto, ma probabilmente intendono assolto (per non aver compreso il fatto).

Sarebbe bene, invece, che i rappresentanti politici non si limitassero a tollerare la stecca nel coro belante, o, come s’usa fare nei dintorni di Palazzo Orsini, far finta di nulla, guardare dall’alto in basso, commiserare, ghignare dietro il baffetto, sopire, troncare, lasciar calmare le acque,  e nel mentre spettegolare come le allegre comari, confidando nelle amnesie dei galatinesi. Il vero rappresentante politico (quello con le palle) e non solo il detentore del potere (di far cazzate) è invece chi sa ascoltare davvero, consapevole del fatto che il vero ascolto è quello che si manifesta attraverso una risposta e non attraverso il silenzio degli incoscienti.

L’ascolto da parte del politico è dare un segnale di vita, rispondere, argomentare, confutare, chiosare, ragionare, se si è in grado di farlo, non chiudersi nell’arca dell’alleanza (politica), o nell’orgoglio del proprio status.

Per fare solo un esempio, tempo fa, sempre a proposito del Mega-Porco, ebbi modo di redigere un articolo – chiedo venia per l’autocitazione - molto letto in rete dal titolo “Domande da porci”: si trattava di decine di domande serissime, importanti per il decisore dei destini di Galatina e dintorni. Ebbene, a quell’articolo nessun politico (né d’altronde alcun tecnico) s’è degnato di dare uno straccio di risposta. Nulla di nulla, tabula rasa, elettroencefalogramma con derivata prima pari costantemente a zero.

Altro che democrazia, con cui s’usa fare i gargarismi tre volte al dì.

*

Ecco, avrei voluto dire queste ed altre cosette del genere al mio sindaco. Ma non mi è stato possibile. Se l’è svignata in direzione nord.

Andava di corsa a premiar presepi a Galatina.

Antonio Mellone