Sì, a Noha abbiamo un lago. Periodico. Un lago periodico. Date un’occhiata alle immagini, per averne la prova. Sono state riprese domenica mattina, 01 dicembre 2013, nell’intorno della (ex) vora, quella ubicata alle spalle della chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli, andando verso Sirgole, a destra.
Campi completamente sommersi dall’acqua, vigneti ed uliveti allagati, proprio in un luogo in cui meno ti aspetteresti di trovare un simile sconvolgimento della campagna. La vora di Noha che ha sempre inghiottito mari interi di acqua piovana sembra essersi presa il suo turno di riposo. Ora la bocca della vora è stata circondata, addirittura rimpicciolita con colate di cemento (ma ovviamente!), mentre le frasche hanno fatto il resto.
Bisogna stare attenti a chi si vota, la prossima volta, perché non si può votare chi non sa cosa sia una vora, e non ha dimestichezza con le leggi della natura, ma solo con quelle dei soldi e del profitto a breve termine.
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E per favore non venite a dirmi le classiche scemenze con la solita assessorile prosopopea, tipo: “In 48 ore è caduta la pioggia di sei mesi”.
Intanto perché non è vero: la pioggia è durata un po’ più di mezza giornata, non oltre. E qui non c’è stato mica il ciclone che si è verificato in Sardegna (e meno male).
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Non venite, o stolti, a parlarmi della pioggia, del cielo, del destino, degli eventi straordinari, e degli altri mille alibi su cui vi aggrappate ogni volta. Qui non c’è nulla di straordinario. Ogni anno, ormai, specialmente a novembre (ma non solo) in poche ore piove come in un mese. Punto.
Ci stiamo tropicalizzando. E per colpa nostra.
A nessuno di voi viene in mente che per evitare queste “bombe d’acqua” bisogna risanare l’aria ed evitare di cementificare la terra? Nessuno di voi, facendo mente locale, riesce a ricordare quanto, negli ultimi anni, s’è costruito a Noha, e nel resto del Salento, in termini di metri cubi di cemento? Nessuno di voi sa che negli ultimi venti anni nella nostra terra si è costruito più che in dieci secoli di storia? E che in un anno ormai inquiniamo più che nel passato millennio? Ma davvero i vostri neuroni non riescono a fare due più due, provando a comprendere che sul terreno cementificato o asfaltato l’acqua non solo non è più assorbita, ma scivola via, corre più veloce, provoca allagamenti e inondazioni, e può arrivare anche ad uccidere?
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I nostri pubblici amministratori fanno gli gnorri, trascurando il loro compito primario: la cura del territorio (che in fondo significa la cura delle persone). Anzi sembra che le alluvioni inizino a provocarle a partire dalle stesse sale dei consigli comunali, con certe delibere “in nome del pubblico interesse” (il riferimento al Mega-porco Pantacom è puramente casuale: ma tanto 26 ettari in più o 26 ettari in meno di terreno cosa cambia?).
A proposito: già che c’ero, domenica mattina ho voluto fare un salto a Collemeto, alla volta della povera contrada Cascioni. Non aggiungo altro, se non la galleria di immagini che mi sembra più eloquente di ogni ulteriore commento.
“Sfruttiamola” pure la natura, ragazzi. Ma nel senso di salvaguardarla. Proteggendoci da noi stessi.
Antonio Mellone