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Tu chiamale se vuoi Convenzioni
Di Antonio Mellone (del 03/11/2013 @ 22:05:01, in NohaBlog, linkato 2322 volte)

Ho già avuto modo di discettare a proposito della cir-Convenzione d’incapace tra il cosiddetto Comune di Galatina e la limitata Pantacom, quella che dovrebbe creare in contrada Cascioni un ufficio di collocamento di ventisei ettari quadri.

Ho anche cercato, con dati alla mano, di far comprendere che non era il caso di dar retta a codesta “azienda” (non fosse altro che per il nome) ed alle sue fumisterie travestite da progetti, visto anche il peso specifico dei suoi capitali - al cui confronto una piuma sarebbe un blocco di piombo - anche e soprattutto in termini di garanzie, oltre che di credibilità.
Risultato? Nada de nada.
Nessuna risposta in merito, nessun segno dall’oltretomba di palazzo Orsini, se non il riverbero di qualche pervicace dichiarazione assessorile da estrapolare da un’intervista degna di passare agli annali per le brillanti risposte al bravo cronista, imbottite - queste repliche - di leggende, balbettii, luoghi comuni, cazzate.
E dire che non vado matto per le interviste ai politici stravaccati sulle sdraio del consiglio comunale di Galatina. E’ che, però, gli amici ti chiamano invitandoti caldamente a collegarti al sito “per dare un’occhiata”, ma di fatto costringendoti ad ascoltare le imperdibili baggianate di un signore il quale, ipse dixit, si fida di più dei “compagni” della maggioranza che di se stesso medesimo.
Al che capisci tutto (o quasi tutto) e ti chiedi al contempo in che mani siamo capitati.E soprattutto ti riproponi di non dar più retta agli amici caldeggianti visioni di interviste a sedicenti governanti locali. Almeno fino a quando il loro livello non supererà la soglia dell’attuale. Delle risposte alle interviste, dico: non mi permetterei mai di giudicare chi non conosco, né, a dir la verità, muoio dalla voglia di conoscere. La prossima volta, dunque, meglio seguire le “inchieste” di Porta a Porta, il programma vespasiano per antonomasia, altrimenti detto Morta a Morta.

Sicché sull’onda di tal viatico, sindaco, assessori e consiglieri bardati con cavezza e paraocchi – e guidati e magari incitati se non proprio frustati da cocchieri leccesi - sembrano trottare diretti sulla strada per Collemeto come tanti muli, senza nemmeno sospettare (figuriamoci!) che in questo gioco al massacro della natura solo qualcuno godrà degli utili (seppur dovessero esserci), mentre le perdite, come al solito, saranno da socializzare. L’unico vero socialismo reale dei nostri giorni.      

Antonio Mellone