Detto questo, non possiamo accettare quanto dichiarato dal Sindaco Montagna nell'intervista pubblicata su un quotidiano locale con cui lascia spazio a interpretazioni e temporeggiamenti.
Dopo aver condotto una campagna elettorale atterrendo i galatinesi sugli effetti del coincenerimento come causa di tumori e neoplasie;
dopo aver chiaramente scritto nel suo programma elettorale la totale contrarietà all'utilizzo del CDR (oggi ribatezzato CSS) nei cementifici;
dopo essere salito più volte su un palco in compagnia di medici oncologi suoi colleghi a sostegno delle proprie certezze;
l'unica risposta che riesce a dare alla Regione, per l'inserimento di Galatina nel circuito dei comuni atti a ospitare strutture destinate al co-incenerimento, è la proposta di convocazione di un Consiglio Comunale monotematico !
Un film già visto, trasmesso da precedenti Amministrazioni. Una replica utile solo a perdere del tempo prezioso.
Ricordando anche la battaglia condotta contro l’incenerimento del CDR dalla Vicesindaco e Assessore all'Ambiente, oggi silente, col sostegno dall’intera maggioranza, non è concesso tergiversare su posizioni dubitative o fataliste.
Il Sindaco Montagna, legittimato dal voto dei galatinesi, non ha bisogno di alcun ulteriore ampio consenso da reperire in Consiglio Comunale.
Ha solo l’obbligo politico e morale di decidere ed agire con coerenza su questo progetto nato, alle spalle di galatinesi e salentini, da un' Amministrazione Regionale considerata amica e inserita in quell'asse di collegamenti istituzionali diretti tanto enfatizzata dal Sindaco e dalla sua maggioranza in campagna elettorale.
Sappiano, il Sindaco e l'Assessore all'Ambiente, che, nell'epilogo di questa vicenda, sarà inevitabile l'assunzione delle proprie responsabilità.
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