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Una mega-porcata ed una maggioranza folgorata sulla via di Collemeto
Di Antonio Mellone (del 23/04/2013 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 3732 volte)

Per chi non se ne fosse accorto, proprio nella “Giornata mondiale della Terra” nel comune di Cementina la giunta comunale (o cumonale) ha deliberato lo schema di convenzione che in settimana verrà firmato con la Pantacom (o Fantacom) per la costruzione in contrada Cascioni, vicino Collemeto, di una piramide o di altro mega-saburcu simile, tutto rigorosamente in cemento, a meno di qualche brano di terreno che invece verrà trattato con asfalto puro di primissima qualità.

Dunque in un battibaleno la giunta cumonale dell’ex-città d’arte ha sancito la trasformazione della giornata della Terra nella giornata del Terrore (o del terrorismo contro la Natura e soprattutto l’Economia).

Ma quel che più fa riflettere è che la stragrande maggioranza dei galatinesi non sa nemmeno di cosa stiamo parlando, mentre la stragrande maggioranza della maggioranza di governo era già d’accordo da molto tempo su questa robaccia e la minoranza della maggioranza per altrettanto tempo ha fatto finta di stracciarsi le vesti (come i sommi sacerdoti), per poi, di fatto, sul più bello, lavarsi le mani (come Pilato; il riferimento alla via Crucis non è casuale).

Ci hanno detto soltanto che non erano d’accordo, e che pertanto hanno votato contro. E che dunque finirà come al solito a tarallucci e vino (rigorosamente acquistati in un centro commerciale dove pare costino di meno purché riportati sul tradizionale volantino che intasa ogni buca delle lettere).

Ora ci chiediamo: può la minoranza della maggioranza votare contro una delibera, e soprattutto non dire nulla, non scrivere nulla, non indire conferenze stampa, non redigere manifesti per esplicitare il proprio “pensiero politico” contrario a quello dei propri compagni (di merende), magari antitetico a quello del suo sindaco, non convocare consigli comunali, non fare nemmeno finta di indignarsi pensando di svignarsela dai suoi quattro superstiti incazzati elettori?

Eppure sembra sia successo proprio questo: cioè nada de nada, nulla di nulla. E nel più assordante silenzio. Così pensano di lavarsi la coscienza, limitandosi a votare no in giunta. Tanto non c’è riverbero sulla “tenuta della maggioranza”. Tanto basta (così pensano) il comunicato del sindaco ben architettato, calibrato parola per parola, onde tacitare gli animi urbi et orbi (e soprattutto orbi).

Ma che bel modo di fare politica. Poi dicono che uno parla di inciuci, come li chiamano oggi. Il cemento naufraga nel verde, e questi zitti e mosca. Tanto hanno votato di no, e non ci possono far nulla. E poi ti dicono pure che purtroppo “l’opinione pubblica” è a favore del mega-porcile. E chi sarebbe questa “opinione pubblica”? Quei quattro commentatori (tendenti a due, anzi a zero) le cui elucubrazioni si leggono in calce ai poemi-comunicati-stampa elaborati da quegli accademici della crusca (o della canija) che sono i nostri  politici, inclusi i trombati, e pubblicati sul sito internet di Galatina2000? O bastano le firme di 800 beoti martiri (chissà come raccolte) per creare la cosiddetta “opinione pubblica”?

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Oggi a Cementina, presso il palazzo della Cultura ci sarà la presentazione di un libro su Renata Fonte. Sicuramente ci saranno le “istituzioni” cumonali, pronte a fare gli onori di casa, e a portare il loro saluto “e quello del sindaco” ai relatori.

Povera Renata Fonte, questi ipocriti ti stanno uccidendo un’altra volta. Ti uccidono perché sono ecocidi fin nel midollo e non lo sanno (o fingono di non saperlo), ti uccidono perché attentano ancora e senza alcun rincrescimento alla tua e nostra terra trucidandola con le circonvallazioni che non servono a nessuno (se non ai signori del cemento e dell'asfalto), ti ammazzano ancora una volta quando nel silenzio dei loro palazzi s'accordano per volumetrie senza limiti, inceneritori di CDR, nuovi comparti edilizi, zone mercatali da spianare sotto rulli compressori, nuove inutili zone artigianal-industriali, mega-centri commerciali da inaugurare quanto prima, strade a quattro corsie (o a quattro follie) pronte a portarci a finibus terrae (in nomen omen). Questi signori insultano la tua memoria con la loro sfacciataggine in nome dello sviluppismo senza se e senza ma, correi, come sono, di vilipendio alla tua figura alta e nobile, caduta sotto i colpi dei killer e dei loro mandanti mafiosi, magari in giacca e cravatta, paludati a nuovo, perbenisti impettiti, paladini del “volano per lo sviluppo” e delle “ricadute sull’occupazione”. Soprattutto occupazione di suoli. 

Antonio Mellone